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Gli uomini femministi

18 gennaio 2014

cuccia-per-cani-ketter!

 

 

 

 

 

 

Potrebbe essere un continuato di quello scritto ieri ma,  più precisamente su un commento che ho fatto sulla pagina “La femminista di merda”

Gli uomini cosiddetti femministi, di solito ,si dividono in due categorie, quelli che, per guadagnare punti, dicono sempre di si come dei perfetti “slave” , l’altra categoria invece crede davvero che le donne sono discriminate, hanno anche ragione, però, di solito ,fanno lavori non usuranti , perchè capirebbero che un asfaltatore di strade, magari in una torrida giornata di luglio ,allo stesso tempo un muratore ma ,peggio ancora uno senza lavoro e/o barbone, hai voglia a definirli privilegiati ,questo il femminismo proprio nno lo capisce ,in barba alla falce e martello e ai poster di Marx, ho letto la diatriba ,davvero sterile e penosa tra la Viviana Pizzi e Vincenzo Puppo ,una questione di nomi ,per carità i nomi sono importanti, però si va a parare ancora una volta che ,un mondo senza uomini è un mondo migliore ,si vede anche senza i cosiddetti femministi che si permettono di dissentire, eh no a cuccia al loro posto.

L’articolo che sto per segnalare, non fa altro che confermare questa ipotesi ….

Eguaglianza

Aneddoto 1: L’anno scorso, tenevo un discorso al festival “Women of the World” e stavo parlando di peli corporei e sessismo. Un amico, femminista, mi stava guardando e mi mandò un messaggio di testo dicendo che gli uomini sono afflitti da pressioni simili rispetto al corpo, solo in modi differenti. Io replicai che 9 su 10 delle persone che soffrono di disordini alimentari sono donne, che il 95% della chirurgia cosmetica è praticata sulle donne, e che dovevo ancora incontrare un uomo che si vergognasse dei peli sulle sue gambe. E’ la stessa cosa, insisté lui: se avessi tenuto conto delle esperienze degli uomini, nel mio discorso, avrei potuto guadagnare più alleati.

Tutto vero, problemi di disturbo alimentare le hanno principalmente (e la percentuale è esatta) le donne… posso azzardare una ipotesi ,non sono un psicologo ,ma credo che , questa smania di sembrare attraenti sia per “vendersi” meglio no ,non parlo di prostituzione o cose simili ,in definitiva ,io mi metto in tiro (anche se non proprio il termine adatto in questo caso) per l’uomo alfa di turno , e se non ci riesco mi trovo brutta ..poi le cause possono essere anche altre e diverse, nessuno è uguale a questo mondo , ma credo che sia questa la causa principale , certo ,io non mi lamento dei peli sulle gambe ,ma mi lamento di altee cose ,come i chili di troppo, di una perdita di capelli davvero precoce (a 20 anni avevo una foresta) , e di altre piccole imperfezioni ,meno delle donne ,ma ci sono uomini che si lamentano ,senza contare che , c’è la moda dell’allungamento del pene  .

Aneddoto 2: Sto discutendo delle molestie in strada con un amico femminista. Lui dice che gli uomini hanno più probabilità di far esperienza di violenza sulle strade, rispetto alle donne. Io mi dico completamente d’accordo e continuo a parlare delle molestie in strada. Vengo così istruita: se voglio avere gli uomini come alleati nel movimento femminista, non posso parlare dei fischi e delle pacche sul sedere, mentre gli uomini sono a rischio di perdere i denti a calci.

Tra una pacca sul sedere (maleducato senz’altro) e un calcio sui denti credo che faccia più male la seconda ,io preferirei avere pacche sul sedere,  facciamo cambio: a le donne i calci sui denti, a noi uomini fischi e pacche sul sedere

Aneddoto 3: Al pub, un gruppo di amici discute gli ostacoli che una ragazza nata oggi potrebbe trovarsi davanti crescendo. Un amico femminista dice che, nel suo studio di avvocato, donne con tre figli stanno diventando socie del titolare, e in vent’anni – lo garantisce – il “soffitto di vetro” non esisterà più. Il vero problema, per come lui lo vede, sono gli studenti maschi che abbandonano gli studi di diritto. Il giorno dopo, manda un’e-mail per dire che si definisce femminista, e implica che se il femminismo vuol essere qualcosa di più di sessismo alla rovescia, deve tener conto delle questioni degli uomini. Include un link a Wikipedia su uomini e femminismo.

Non sono incidenti isolati e, per la cronaca, io rispetto tutti questi uomini: sono persone buone e sveglie. Ma non li voglio come alleati più di quanto voglia cominciare a chiamarmi “generista” perché Joss Whedon pensa che “femminista” suoni male. La domanda è: perché questi uomini descrivono se stessi come femministi, se non sono in grado di parlare delle istanze delle donne senza urlare “E gli uomini!”, o insistere affinché il movimento per l’eguaglianza dei diritti per le donne comprometta il suo focus per far sentire a proprio agio gli uomini? (…)

Forse non gli sfugge il fatto che il grido “e gli uomini” sia un grido di aiuto e disperazione, sempre di parlare di donne , si dimentica troppo spesso l’altra metà della terra ,e si ricorda di loro quando uccidono ,stuprano e/o fanno crimini ? Un movimento per la parità dovrebbe tener conto di tutto, qui ,invece (e il seguito dell’articolo mi da pienamente ragione) si debba solo ed esclusivamente parlare di donne,in una regine di destra estrema e totalitaria “noi siamo i meglio” e degli altri ce ne frega poco per dire nulla  …

State pensando: “Bene, allora! Se questo è il modo in cui vuoi definire il femminismo, bene! Ma, stai attenta, mi perdi come alleato.” Non arrabbiatevi. Non dovete per forza essere femministi. Ci sono un mucchio di altri modi per essere straordinari. Per esempio, se alla domanda: “Chi pensi sia più svantaggiato dalla diseguaglianza di genere?”, rispondete: “Le donne, ma sono ancora più interessato a parlare degli uomini.”, va benone. Forse come Tom Matlack, il fondatore di “Good Men Project”, siete pro-femministi: e cioè sostenete gli scopi e gli obiettivi del movimento per l’eguaglianza di diritti per le donne, ma lavorate attivamente sulle questioni maschili. Iniziative di genere come “Good Men Project” ci spingono verso una società più egualitaria, il che è di beneficio per le donne in molti modi, allo stesso modo in cui le iniziative femministe beneficiano in molti modi gli uomini.

Qui è il nocciolo della questione … alla domanda di diseguaglianza  di genere io risponderei .” Dipende dai casi ,una signora con i gioielli che gli escono dalle orecchie sta meglio dell’operaio” ,  “una operaia ,anche se di poco, sta meglio di un disoccupato” , “una disoccupata ,sta peggio di un muratore (anch’essa di poco)” in sostanza chi ha i soldi sta meglio di chi non li ha, i soldi no sono sicuramente sessisti ,perchè prende tutti ..

Ma in definitiva il discorso che fa la nostra  blogger e molto semplice ,va bene che gli uomini siano femministi ,ma devono farsi i cavoli loro e non rompere le palle , parlare solo di una questione maschile che ,naturalmente dovrebbe criminalizzare l’uomo…

E, per favore, se vi state arrovellando su come il femminismo se la caverà senza di voi, smettete. Il movimento femminista non ha bisogno di voi. Sta facendo un lavoro meraviglioso e incredibile nel contrastare gli svantaggi posti sul femminile senza dover agire come un ruffiano verso alleati riluttanti. La maggior parte delle femministe che conosco si preoccupano delle diseguaglianze che affliggono gli uomini: naturalmente, giacché sono a favore dell’eguaglianza. E alcune anche lavorano sulle istanze relative. Ma il femminismo è un movimento che cerca di raggiungere eguaglianza di diritti per le donne. Questo focus è necessario, perché viviamo in un mondo in cui lo svantaggio per le donne è iscritto in storia e cultura. Se voi non siete d’accordo su questo – se, ogni volta in cui qualcuno comincia a parlare di eguaglianza per le donne provate l’urgenza di argomentare che, al giorno d’oggi, agli uomini va male e anche peggio, o se segretamente temete che fra vent’anni le donne terranno gli uomini in gabbia o qualcosa di simile: allora, molto semplicemente, non siete femministi.

In sostanza ,quanto detto prima ,il femminismo deve parlare solo di donne ed ha ragione allora Rino dalla Vecchia a definirlo di estrema destra, è lampante la cosa ,quando si vuole benedire una razza ,una religione o un genere , è un pensiero di estrema destra, la sinistra (non quella attuale purtroppo) dovrebbe pensare in modo “orizzontale” ,cosi non è  purtroppo …

Concludo se ,io argomento che agli uomini va peggio, faccio una contestazione, e mi sembra anche plausibile, un movimento paritario ne dovrebbe tenere conto e non dire ,se è un uomo allora me ne frego (ricorda qualcosina questa frase 🙂 ) …

In sostanza  ..si agli uomini femministi ma devono stare al loro posto , cioè in pratica… NON DEVONO ROMPERE I COGLIONI

2 commenti leave one →
  1. 20 gennaio 2014 01:01

    “…Vincenzo Puppo ,una questione di nomi ,per carità i nomi sono importanti…cosiddetti femministi che si permettono di dissentire, eh no a cuccia al loro posto” : perché fai il mio nome: scusa tu mi conosci? cosa sai di me?… e cosa c’entra il femminismo con la divulgazione scientifica? hai mai assistito a una mia lezione universitaria e visto le reazione delle studentesse alla fine?? falla tu una lezione all’università a 200 ragazze di 20 anni, e vediamo cosa sei capace di fare?……. inoltre di quale “diatriba” parli?… Viviana Pizzi ha frainteso e scritto molte “inesattezze”… e non ha risposto alle mie repliche… e comunque, su cosa non sei d’accordo su quello che ho scritto? per te come si chiamano i genitali esterni femminili?… sei capace di fare una discussione seria? PS: “NON DEVONO ROMPERE I COGLIONI” ? hai i coglioni? come mai una femminista usa termini maschili?… Ovaie: le donne hanno le ovaie!! PS: “per carità i nomi sono importanti” indovina chi ha detto: “chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario” ?? ma tu in che mondo vivi?…”il femminismo è un movimento che cerca di raggiungere eguaglianza di diritti per le donne” e i doveri??…

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