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La parità

14 giugno 2019

 

 

Tema tanto caro al femminismo

Quante  volte,quando critichiamo la  persona che  parla  di femminismo ,questa  persona  ci sbatte la  solita  dizione  del dizionario ?

Il femminismo ha  molti scudi, lo scudo dell’antifascismo, quella  del razzismo e  lo scudo, forse  quello più usato, della  parità

“il femminismo è per la  parità, tra uomo e  donna  e  se  non sei d’accordo sei solo che  un misogino “, quante  volte  l’abbiamo sentita ?

Orbene, in un video si vede  questa  immagine dove  Irene  Facheris in arte  CIMDRP posta  questa  immagine su instagram (quella  che  vedete  all’inizio)

Difficile  trovare  parità in un’immagine del genere ,anche  Irene (nota  “Boldriniana” ) usa  le  etichette ,come  farebbe  un becero leghista “maschio,bianco,etero e  cisgender(cioè che  si vede  bene  nel suo genere,il significato dovrebbe  essere  quello)

Se vedete  il video capirete  anche  il nocciolo della  questione perchè .anche  la  stessa Irene non dice , “Tizio ha  detto una  cavolata” ,ma  ha  puntato il dito contro i maschi, bianchi ed etero che  dovrebbero stare  zitti

Non molto lontani che  le  donne  devono stare  in cucina

3 commenti leave one →
  1. Andrea permalink
    15 giugno 2019 10:34

    L’ho già scritto altrove e colgo l’occasione per scriverlo pure qui…
    Ora, fermo restando il fatto che non esistono, né sono mai esistite (tantomeno esisteranno) epoche “perfette”, io mi reputo veramente fortunato ad esser stato giovane in un’altra epoca, cioè gli anni Ottanta e soprattutto Novanta,

    perché oggi, in materia di relazioni tra i due sessi, è veramente una merda.
    Se all’epoca qualcuno mi avesse detto che un giorno, all’alba dei 50, e in piena era internet, mi sarei trovato a discutere di questa roba, mi sarei messo a ridere, perché non ci avrei mai creduto.
    Maahhh…

  2. Enrico permalink
    16 giugno 2019 01:48

    La cosa ridicola è che i loro slogan sono presi copia-incolla dai think-tank statunitensi di Harvard, Yale, etc.. e le femministe qui li traducono paro paro senza nemmeno sforzarsi di adattarli al contesto: Essendo l’America uno stato multirazziale, c’è una larga fetta di popolazione discendente dalle nazioni europee più disparate: i “bianchi”. Poi ci sono i discendenti degli schiavi africani ed immigrati dall’Africa, i mestizos, eccetera. Per cui il termine “maschio bianco” si usa per differenziare i caucasici dalle altre etnie… Ma L’Italia ha una popolazione grossomodo omogenea, non ha una storia di sfruttamento della schiavitù nera se non in tempi recentissimi con i braccianti importati coi barconi dalle ONG. Gli altri immigrati sono quasi tutti da altri paesi europei Il termine “maschio bianco” non ha nessun senso.

  3. Er Bresaola permalink
    21 giugno 2019 20:10

    Mi piacerebbe vivere in un’Italia sotto Shari’a solo per farmi grasse risate a vedere le femminarde lesbico-tatuate appese ai lampioni.

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