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Il conflitto di classe

7 aprile 2019

destra e sinistra

Non mi ricordo come  mai mi arrivi per  e-mail la  copertina  dell’espresso, forse  qualche  registrazione online poi persa  nel tempo, poco importa voglio comunque  far  notare una  cosa ,cioè la  divisione  come  si legge  bene  in copertina

Questa  divisione mi ha  reso quanto meno perplesso, perchè se  per  la  destra ci può anche  stare  (anche  dimenticano la  celebre  frase del “Che” cioè  “O patria  o morte”), per  la  sinistra (o almeno per  come  la  vedo io) non ci dovrebbe essere  questo tipo di distinzione , cioè la  divisione in base  al sesso e  all’età (vorrei far  notare ,e  non sono pochi ,le  donne  e  i ragazzi di destra  e anche di destra  radicale) per  far  ricordare  che  l’unica  donna  segretaria  di un partito è fratelli d’ Italia ,ma  si è persa  la  vera  divisione  che  la  sinistra  dovrebbe  fare  che  è quella  di classe

Una  delle  ragioni che  mi hanno spinto a  seguire la  questione  maschile  e  che  mi fa  incavolare  di brutto quando si dice  che  il maschio, bianco ed etero  abbia  dei privilegi, perchè uno può essere  tale ,ma  dormire  in auto o, peggio ancora, su dei marciapiedi, quelli che  ho visto non so se  erano etero ,ma  erano tutti maschi e  bianchi

Mi si potrebbe  obbiettare  che  ci sono anche  donne  ed  extracomunitari in quelle  condizioni ,vero, anzi verissimo ed è per  questo che, una  sinistra  che  si rispetti non dovrebbe  fare  nessun tipo di distinzione ,ma  solo quella  del ceto sociale, completamente  sparita, come  si vede in quella  copertina

Non sono di certo un politico ma, visto la  continua  emorragia  di voti, oltre  che  dovuta  alla frammentazione  dei partiti con percentuali che  ricordano dei prefissi telefonici , forse  non è dovuta  a  questa  divisione  che dei lavoratori ,precari e  disoccupati non si parla  più ?

Non capisco perchè parlare  delle donne  dovrebbe essere  di sinistra  e dei lavoratori e  lavoratrici ,precari e  precarie, disoccupati e  disoccupate invece  no

 

 

31 commenti leave one →
  1. 7 aprile 2019 19:40

    L’Espresso è un giornale alla canna del gas….e non da oggi.
    Come quella “sinistra” da centro storico che ben rappresenta.
    La frase “il conflitto sarà radicale” pare più un depistaggio, una scaramanzia…che una vera e propria analisi della realtà osservabile.
    Un’evocarlo per sperare che non si concretizzi.
    E’ vero che oggi le parole non contano più un ca…un’accidente…ma a tutto c’è un limite.
    Greta e i “gretini”, il femminismo, l’ambientalismo (quale poi?)….rappresentano radicalità quanta può esprimerne topo gigio allo Zecchino d’oro.
    Ci ricordiamo che l’E. è controllato da un certo De Benedetti e dagli Agnelli*…vero?
    Sono talmente fautori del radicalismo che ne hanno affidato la direzione al temibile rivoluzionario Marco da Milano.
    Che ha preso il posto del compagno arcobaleno Tommaso Cerno (ora deputato PD con un passato in Alleanza Nazionale).
    Talmente femminista che l’unica donna a dirigerlo in 65 anni di storia è stata Daniela Hamaui…attualmente direttrice della testata clandestina di lotta proletaria Vanity Fair.
    Hasta siempre!

    * CIR S.p.A. 43,4% – Giovanni Agnelli BV 6,89 %

    • Jaro permalink
      10 aprile 2019 04:56

      Bravo, accodati pure tu a denigrare una ragazzina che, al contrario di te, almeno qualcosa di utile (manifestare per il nostro pianeta al collasso) l’ha fatto.
      eh, ma siccome è femmina la devi sminuire. “Greta e i gretini”, cioè adolescenti che almeno ci provano a mettere una pezza sugli errori fatti da leader mondiali strafottenti che hanno abusato delle risorse di questo pianeta contribuendo a renderlo una pattumiera

      Non penserete certo, cari nostalgici del comunismo e del maschilismo, che questo pianeta sia “eterno”, vero? che tra 50 anni, 100 anni, andrà ancora tutto bene?

      Forse non ve ne siete resi conto, il cambiamento climatico è già in atto, con tutte le conseguenze disastrose a lungo andare che porterà (sicuramente aumenti di carestie e siccità)

      Quando non avremo più acqua potabile da bere, allora… altro che denigrare Greta e i “gretini”, come li chiami tu. Allora sì che rimpiangerai di non avere mosso neanche un dito, prima.

      • pier luigi permalink
        10 aprile 2019 15:34

        Jaro…su di te pare che il clima abbia avuto un cattivo effetto.
        Quindi…vista da questa angolazione, non si può che darti ragione.
        Il mio discorso poi (me per un* come te suppongo sia impossibile da capire) si riferiva alla finta radicalità del fenomeno Grata e del gretisnismo.
        – – –
        Tratto dal blog “Vanda 1793”.
        LA COSCIENZA OBNUBILATA DEL MONDO NEI TEMPI DEL “FENOMENO DI MARKETING : GRETA”
        .
        Non è mia intenzione parlare in questo post della questione specificatamente climatica, questo lavoro lo lascio ad altri.
        Mi sta a cuore invece parlare della “coscienza nel mondo ai tempi di Greta”.
        Questo perché accade che in un mondo a dir poco bizzarro, moltitudini credano curiosamente che una ragazzina (purtroppo per lei disabile) in brevissimo tempo diventi un pericolo per “i sovrani e per i regni di questo mondo”.
        Non è pensabile che la copertura e il rilancio mediatico di una ragazzina “qualunque” possano avvenire (in un mondo normale) se i potenti davvero non lo volessero.
        Ovviamente per il semplice fatto che una lobby che tralasciasse di controllare il mezzo mediatico potrebbe forse al massimo controllare il mercato del mango a Nairobi.
        Forse…
        Sempre in un mondo normale i media che esaltano un persona antisistema dovrebbero per logica essere loro stessi anti sistema, cosa che fa giusto un po’ ridere se si pensa al mercato azionario, ai finanziamenti, ai CDA e agli editori che di certo non appartengono al mondo né delle casalinghe di Voghera né dei metalmeccanici di Melfi.
        La realtà è che Greta è un fenomeno di marketing ben fatto, stringiamo dunque la mano ai registi dell’impresa e dopo gli abbracci e il bacio accademico agli autori , ai coreografi e agli sceneggiatori e torniamo a noi.
        .
        Perché il “fenomeno Greta” ha successo?
        I conti li dovremmo saper fare tutti no?
        Eppure la gente ci crede.
        A ben vederla il nodo, la chiave di lettura è nella coscienza collettiva.
        La coscienza o è retta o non sopporta se stessa, e per sopravvivere o cambia l’agire a cui sovrintende o si “droga”.
        La coscienza non può percepirsi iniqua e allora sposta il baricentro da se stessa, la pone altrove il più lontano possibile.
        .
        Per capirlo riprendiamo Soloviev e il commento di Biffi in proposito:
        “L’Anticristo sarà ‘convinto spiritualista, un ammirevole filantropo, un pacifista impegnato e solerte, un vegetariano osservante, un animalista determinato e attivo”.
        .
        Chi scrive condivide il concetto che finchè siamo in vita il male assoluto non esiste, satana potrà spingere l’uomo a commettere i peggiori mali, ma non può far sopravvivere mentalmente le sue vittime senza un diversivo di pseudo bene (magari un’ideologia) né tantomeno il demonio può far resistere a lungo le anime dei suoi sottoposti nel male assoluto senza provare a sfamarle con dei surrogati di amore (ipersessualismo scambiato per amore , animalismo, ecologismo etc etc).
        .
        Comunque per analizzare meglio le parole di Soloviev dobbiamo ritornare alle parole di Cristo:
        .
        Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
        E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi».
        .
        Non è da poco notare che Cristo, Nostro Signore, parla in maniera chiara del prossimo.
        Effettivamente amare il prossimo costa.
        E costa molto!!
        Spesso bisogna sacrificare l’orgoglio, il tempo e, non di rado, anche il denaro magari per un familiare i cui difetti ce lo rendono meno sopportabile di un “non prossimo” che sarebbe più facile amare.
        Non è poi così difficile gridare : “SALVIAMO L’ AFRICA!” , e nessuno mette in discussione che non debba essere fatto, ma spesso i doveri relativi al nostro stato richiedono molta più fatica e su questi si gioca in gran parte la salvezza della nostra anima.
        .
        Madre Teresa, che di aiuto al prossimo se ne intendeva molto bene, ebbe a dire:
        “E’ facile amare le persone lontane, molto facile pensare alla gente che muore di fame in India.
        Ma prima dovete vedere se regna l’amore in casa vostra e in quella……del vostro vicino e nella strada in cui abitate, nella città in cui vivete, e solo dopo guardate fuori…”
        .
        Un altro, oltre Solovev, che aveva capito in maniera magistrale come agisce il demonio era Lewis che nel suo romanzo fa dire a Berlicche che, per ingannare la sua vittima, il diavolo tentatore Malacoda deve adottare questa strategemma:
        .
        “L’importante è di dirigere la malevolenza verso i suoi vicini immediati, verso coloro che incontra ogni giorno, e di cacciare la benevolenza lontano, nella circonferenza remota, verso gente che egli non conosce.
        La malevolenza diventerà così perfettamente reale, e la benevolenza in gran parte immaginaria.”
        – – – – – – –
        .
        Ecco spiegato il gretinismo.

      • 10 aprile 2019 17:56

        Aspettavo la tua risposta Pier Luigi 🙂

  2. Jaro permalink
    10 aprile 2019 04:50

    e secondo te Giorgia Meloni sarebbe femminista??! “donna che guida un partito” NON significa “donna femminista ed emancipata”. Giorgia Meloni è a favore delle donne “con molti figli”, “tradizionalisti” “cristiane”, casa e chiesa.

    altro che femminista. difatti sta in un mondo politico che ha sempre visto la donna come “a casa a fare figli”. il fatto che lei predichi questa cosa (per le altre) ma poi lei faccia tutt’altro… bhè, è equivalente a Formigoni che si spacciava per cristiano devoto (e quindi, per definizione, non dovrebbe essere amante della ricchezza ma della povertà), poi però faceva le vacanze di lusso sullo yacht.
    o all’Andreotti…

    Su quanto scrivi sulla sinistra, bah, dovresti saperlo che il comunismo è morto e sepolto, ed è bene che sia così, considerato quanto è stato fallimentare (con tutte le dittature che ha portato)
    vai a chiedere agli albanesi (o ai vietnamiti, o ai romeni o ai cinesi segregati nei Laogai…) quanto fosse bello vivere sotto la dittatura comunista…

    qui in Italia voi vedete il comunismo come “giusto, dalla parte degli oppressi” solo perché non abbiamo mai vissuto sotto una dittatura comunista.
    guarda che diritti per gli operai non c’erano manco sotto le dittature comuniste, in Cambogia crepavano come mosche nelle risaie obbligate a lavorare dai cari “compagni” per il “Sol dell’avvenir”…

    attualmente poi in Italia esistono partiti solo di estrema destra\fascisti. Che vuoi che ti dica, facciamocene una ragione. D’altraparte chi vota questi partiti sono proprio i maschilisti 😀

    • 10 aprile 2019 18:08

      Visto le femministe valutano gli esponenti del governo e del parlamento in base al numero di donne presenti ho fatto notare che ,una donna è presente e, paradosso, proprio dalla parte politica avversa alla loro (che poi il femminismo sia trasversale a tutto l’arco politico è un altro discorso )
      Mi scrivi delle dittature comuniste ed è innegabile che, in una dittatura, di qualsiasi colore sia resta una dittatura ,faccio solo notare che ,dal 1989 in poi ,i diritti dei lavoratori sono sempre meno ,non conosco nulla di te e quindi non giudico ,spero per te che non sei ancora precario perchè sarebbe da essere quanto meno perplessi
      Che in Italia ci siano partiti di estrema destra non vuole che mi debba piacere per forza e poi scrivi “maschilista” ,di solito un maschilista viene pure chiamato “tradizionalista” non saprei ,ma se proprio vuoi mettermi una etichetta io mi considero un MRA che ,con i maschilisti ha veramente poco da spartire

      • 12 aprile 2019 15:13

        Mauro arrendiamoci perché è uno sforzo inutile ragionare con questi fenomeni da sbarco.
        E’ più semplice acchiappare le farfalle a mani nude.
        Il femminismo, l’antifemminismo, chi lo è chi non lo è, quali posizioni ti facciano rientrare quali no…non sono quantificabili e determinabili
        Dipende.
        Lei si. Lei no. Lei forse.
        Dipende.
        Giorgia Meloni, l’unica donna italiana a capo d’un partito politico, cioè l’argomento ossessivo del femminismo…l’epicentro strategico del suo pensiero…la finalità per eccellenza (l’ottenimento del potere politico)…a quanto pare, non può essere definita femminista.

        Leggo da un articolo del marzo 2016
        .
        Giorgia Meloni si candida a sindaco di Roma
        “La risposta di Giorgia Meloni è arrivata forte e chiara anche in merito alla sua gravidanza, al termine di giorni di polemiche mediatiche sulle parole di Bertolaso*
        “Ogni donna deve scegliere liberamente come affrontare questo momento”. Non nasconde le sue iniziali perplessità relative al delicato periodo che sta vivendo: “Avrei preferito godermi i mesi della mia gravidanza”.
        Ma poi ha prevalso “lo spirito di servizio”.
        Spiega: “Ho sempre detto che se non ci fossero state altre opzioni convincenti in campo, sarei scesa io”.
        E così è stato.
        Meloni trasforma il limite della sua gravidanza, “se sarà troppo stanca per un comizio in più i romani capiranno”, in un punto di forza: “Del resto il simbolo di Roma è una lupa che allatta”.

        *candidato del Berluska che usò la sua gravidanza come sostanziale impedimento a candidarsi.

    • plarchitetto permalink
      12 aprile 2019 15:41

      Da un’intervista del “femminsto PD” Luca Telese al giornale La Verità, del “destrissimo” Maurizio Belpietro.
      – – – – – – – – – – – –
      Titolo: «Sono il signor Meloni, mammo felice»

      Andrea, ti definiscono «Il signor Meloni?», ti spiace.
      «Zero. Io sono Andrea Giambruno: ho una vita, una storia, un lavoro.
      Se mi associano a Giorgia, come capita a milioni di donne in Italia con i loro mariti, sono contento».
      .
      Fino a oggi non hai mai detto una sola parola.
      «Lei sta sulla scena, io dietro. Non amo i riflettori. Apparire non è il mio lavoro. Nel grande mondo della tv sto dietro le quinte, a immaginare cosa accade davanti».
      .
      Ti piace seguire Giorgia quando fa politica?
      «Molto. Mai avrei immaginato di sentire tutti questi comizi. Ma lei, quando parla in pubblico, mette sempre un frammento autentico di sé in quel che dice».
      .
      E tu?
      «Mi piace mettermi in ultima fila, senza che lei mi veda, e sentire la cosa unica di quella sera. Ha una capacità di comunicazione rara».
      .
      Non ti fai riconoscere?
      «Se nessuno mi vede, meglio».
      .
      E lei?
      (Ride).«Lo dico solo alla fine».
      .
      Sei appena diventato padre.
      «Per dieci anni ti dicono: “È la gioia più bella del mondo, è una sensazione indescrivibile, ti senti più buono, migliore, improvvisamente utile nel mondo”».
      .
      Lo so, lo so.
      «Ma solo quando accade capisci: è davvero la gioia più bella del mondo, una sensazione indescrivibile, ti senti buono, migliore, davvero utile nel mondo».
      .
      Il fotogramma più bello di questi giorni?
      «Addormentarsi nella stanza e a del San Camillo, abbracciati con Giorgia e Ginevra, appena nata. Lì puoi farlo, tua la pace del mondo ti avvolge».
      .
      La cosa più folle?
      «Un genio del M5s, Domenico D’Orazio: “Chiama la figlia Ginevra perché partorisce in Svizzera, in una clinica per ricchi”».
      .
      Ma come gli è venuta?
      «Non lo so. Follia. Il San Camillo è pubblico. E io sono contento che ci sia la sanità pubblica, che in questo modo dolcissimo, come per noi – e tue le coppie normalissime ricoverate come noi – aiuta i bimbi a nascere».
      .
      Hai odiato D’Orazio?
      «Mavalà! Mi fa sorridere».
      .
      Ginevra nel mirino prima di nascere: quando Giorgia ha annunciato la gravidanza al Family Day pioggia di insulti.
      «Mi ha fatto male: cattiveria assurda. Una vergogna. Lei nasce con le spalle larghe».
      .
      Dicevano che era una gravidanza politica.
      «Figurati! Conosci Giorgia, no? L’ho accompagnata, non aveva idea di farlo. Quando ha visto il clima le è venuto spontaneo. Le ho detto: “Hai fatto bene”».
      .
      Andrea Giambruno, 35 anni, l’unico marito dell’unica leader donna della politica italiana. Una bella rogna.
      Infanzia ribelle – quartiere popolare di Milano – laurea in filosofia, una lunga gavetta da autore tv. Conosce la Meloni a Quinta Colonna.
      Poi ha lavorato a Matrix: per questo l’ho «ricattato» per fargli rompere il silenzio.
      Ci sono stati mariti di ministri e mariti di presidenti della Camera, in questo paese, sempre vissuti come oggetti misteriosi, pittoreschi o ufo: i signori Finocchiaro, Kienge, Brambilla-Pivttei.
      .
      Siete una coppia di fatto.
      «Non c’è nulla di male. Tutti meritano gli stessi diritti».
      .
      Ahia…
      «Perché? Su alcuni punti con Giorgia discutiamo, litighiamo, riflettiamo…. È una ricchezza della coppia».
      .
      Esempio.
      «Sono favorevole a liberalizzare le droghe. Anche pesanti».
      .
      Non ci credo. E sei ancora vivo a casa Meloni?
      (Sorride). «Lo so, è il suo Dna. Ma il proibizionismo non produce risultati utili. È un fatto».
      .
      Fammi un esempio.
      «Tuo figlio, in qualsiasi città può trovare droghe in dieci minuti. La cocaina in meno. Bisogna distruggere questo congegno».
      .
      Cosa vi unisce?
      «Solo l’educazione, la famiglia, la comunità possono difenderti».
      .
      Ti fa paura che Ginevra cresca con tante polemiche?
      «In politica ci sta tuo. Ma i bambini vanno lasciati in pace».
      .
      Perché non siete sposati?
      «Non sono molto religioso. Per ora è così. Poi vedremo».
      .
      In che senso?
      (Sorriso). «Per farla felice sono pronto a tutto».
      .
      Hai 4 anni in meno di lei, motivo di stupore per la morale corrente…
      «Mi importa zero».
      .
      Sei nato a Milano, nel 1981.
      «Una famiglia molto modesta. Adolescenza a Baggio».
      .
      Il ricordo che racconta una stagione».
      «Una rissa in cui si affacciarono i coltelli. Tornammo a casa pesti.
      Ma due lezioni in una notte».

      La prima?
      «Le botte – se poi capisci – servono. La seconda è che se impari ad ascoltarti capisci prima».
      .
      Cosa avevi capito?
      «A letto pensai: è la mia vita, ma quella sbagliata. Un bivio».
      .
      E tu dove vai?
      «Maturità scientifica, prendo atto dell’incompatibilità con la matematica: filosofia in Cattolica».
      .
      Eri appassionato di politica. A destra?
      «Il primo voto? Ulivo».
      .
      Oddìo, chi lo dice ai Fratelli?
      «Non scherzare…Ho sempre votato Pd».
      .
      Che tipo eri fino ad allora?
      (Risata). «Un palestrato: capelli lunghi fino alle spalle, anelli e bracciali, vivevo di Kick boxing».
      .
      Il professore che non dimentichi?
      «Claudio Scarpati, Letteratura italiana, il padre di Giulio. Il più carismatico».
      .
      Tesi sul rapporto internet-tv.
      «Ce l’ho a casa, in bagno».
      .
      Fai lo snob?
      «No. Sempre sott’occhio».
      .
      Dall’università a Telenova.
      «Uno stage: formidabile tv, dei preti. Fai tutto: esci la mattina e devi tornare con il pezzo».
      .
      Cresci.
      «Mi trovo co-conduttore di Linea d’ombra, con Adriana Santacroce. Talk politico, bellissimo».
      .
      Il test della luce rossa.
      «Lo supero al contrario. Non ho mai preso la febbre da video».
      .
      E poi?
      (Sospiro). «Autore, a Mtv. Lavoro a Trl Programma Itinerante: ogni settimana una regione diversa.
      .
      Poi carta stampata.
      «Per Signorini, a Sorrisi e Canzoni. Rapporto intensissimo. Ci confrontavano molto, anche sulle storie private».
      .
      Torni con lui in tv.
      «Kalispera, a Mediaset. E lì rimango».
      .
      L’esperienza più intensa?
      «Intervista alla Nannini, neo mamma, in chiave alfabetica: alla P di Penelope – sua figlia – si commuove. Come la capisco ora».
      .
      Poi Mattino 5?
      «Colloquio con Fabio Del Corno: “Vedi il programma, vero?”. E io: “Tutti i giorni”. Era una balla… Ma mi ha graziato».
      .
      Poi l’avventura con Del Debbio.
      «Esigente, preciso. Scrivo 10 pagine di copione, inorridisce».
      .
      E tu?
      «Mi metto nei suoi panni: professore, ex assessore, istrione. Dopo due giorni, tre pagine».
      .
      E lui?
      «Sospira: “Oohhh”. Soddisfatto. Un mese e fa: “Tenetemi Giambruno”».
      .
      Nel magma di Quinta Colonna.
      «Con Paolo il sodalizio diventa amicizia».
      .
      Oggi è possibile premier. Visto da vicino com’è?
      «Un solo difetto: è troppo avanti rispetto alla media. Ogni tanto si annoia. Ma come si accende quando ha un collegamento rovente!»
      .
      Altro che difetto. E il pregio?
      «È molto più preparato di tanti leader. A volte li sfotte, ma loro non lo capiscono».
      .
      Un programma che si fa brand.
      «Piazze, rabbia, dolore, in scena senza i filtri».
      .
      E qui incontri la Meloni?
      «Tre anni fa. Casualmente».
      .
      Che ti ricordi?
      «Sala trucco. Non avevo confidenza. Discutiamo di fesserie. Poi mi fa ridere come un matto…».
      .
      Cioè?
      «Dico: “C’è Gelli, deputato pd collegato. E lei: “Gelli? Nel Pd? Annamo bene!”».
      .
      E poi?
      «Ghiaccio rotto. Attrazione. Pensava fossi un assistente di studio. Il giorno dopo scrivo a Giovanna, la sua portavoce…».
      .
      Ti identifica.
      «Giorgia le fa: “Dammi sto numero!”. Non ci siamo più lasciati».
      .
      Lavoravi da nove anni, ma diventi per tutti «il signor Meloni».
      «Per me non è cambiato nulla. Cerco di far coesistere la mia anima di strada e quella razionale. Lei mi capisce, ho imparato da lei».
      .
      In che senso?
      «Ha tutti contro? Se ne frega. Non gliene passano una».
      .
      Secondo te perché?
      «Una donna leader questo paese non se la immagina. Ha una umanità carismatica. Ma…».
      .
      Cosa?
      «Studia come una matta se deve fare 25 minuti di tv».
      .
      Dici che sono più severi con lei che con un uomo?
      «Uhhh.. Essere donna l’ha penalizzata. Ironie, battute stupide…».
      .
      Il famoso Bertolaso.
      «Cattivo gusto: stia a casa… a far figli. Ha sortito l’effetto contrario. Se le dicono “Non si può”, o “È impossibile”, nulla la frena».
      .
      Tipo la campagna con il pancione. Eri preoccupato?
      «Mi fidavo di lei. Ho fatto bene».
      .
      E il nome Ginevra?
      «Lancillotto, la tavola rotonda… il mito dell’amore eterno».
      .
      Il giorno in cui è nata?
      «Ero a Milano. Alle 10.30 si rompono le acque. Corro a Roma, ospedale. Il parto alle tre del mattino. Entro a cose fatte. Nessun terribile filmino».

      Fai la tua parte?
      (Ride). «In sole sette ore ho montato culletta e fasciatoio di Ikea. Sono avanzati tredici bulloni: sopravviverà?».
      .
      Quando ti sei sentito padre?
      «Abbiamo dormito con la bimba nel mezzo.
      Prima di chiudere gli occhi pensavo. “Sbaglierò tuo ma una cosa
      giusta l’ho fatta per sempre”».
      .
      Sei tuo pannolini e pappe?
      «Sfatiamo il mito del pannolino come una condanna. Dà soddisfazione!»
      .
      Dai il colpo di grazia a chi inizia a simpatizzare per te.
      «Juve, nel midollo. Solo per Ginevra ho chiuso 18 anni di abbonamenti».
      .
      Santa bimba! E poi Giorgia è giallorossa.
      «Sì, felice se la Roma vince, in una famiglia lazialissima».
      .
      Un film da vedere con Ginevra per spiegarle una cosa?
      «“Point break”: lì c’è la follia, il senso del limite. E l’idea della ribellione».
      .
      Differenze con Giorgia?
      «Lei è maniaca dell’ordine».
      .
      Tutte le compagne, credo.
      «Un giorno, ero a Milano, mi urla al telefono. Io non capivo. E lei: “Ma secondo te il dentifricio non va messo nel baraottoloooo!?”».
      Non è cattiva: ci sono cose per me irrilevanti su cui lei soffre».
      .
      Tipo?
      «Entri a letto. Domanda: “Ma mica avrai lasciato la copertina sul divano?”. Ah ah ah. Ma poi ci capiamo senza parole, è magia».
      .
      Test fornelli?
      «Torna tardi e preparo cena: sui primi sono forte».
      .
      Cosa ascolti a parte i comizi di Giorgia?
      «I Queen, i Guns N’ Roses, Vasco. Lei Guccini e Gaber!».
      .
      Daresti un figlio a una coppia gay?
      «Ne ho discusso molto con Giorgia. Come lei sono contrario all’utero in affido, non accetto la mercificazione dei corpi. Invece…».
      .
      Cosa?
      «So che una coppia omosessuale può amare. Svuoterei gli orfanotrofi e darei tutti i bimbi alle famiglie arcobaleno».
      .
      E chi ha paura dei «due papà»?
      «So quanto si può soffrire senza. Se vogliono donare amore dateglieli di corsa».
      .
      E questo anello inciso, con cui giochi?
      «Un regalo di Giorgia. Una bellissima frase di Rousseau che finisce così: «“Noi sorrideremo a tutti e non avremo paura di niente”».

    • plarchitetto permalink
      12 aprile 2019 15:54

      Questo femministo che si firma Jaro, deve aver studiato politologia ai corsi serali della Scuola Radio Elettra.
      Io a differenza di Mauro, che facendo parte della classe operaia “guarda” naturalmente al marxismo e all’analisi di classe…non lo sono (ciò che sono, qui non importa).
      Ma Marx (che muore nel 1883) è un grande del pensiero economico e filosofico, studiato in tutti i luoghi di cultura e c’entra assai poco con le aberrazioni del “socialismo reale”.
      Per lo meno c’entra quanto i crociati col vangelo di Cristo.
      D’altronde chi gli si contrappose e lo vinse, cioè il sistema liberale/capitalistico (di cui non dimentichiamolo il femminismo è parte integrale…sicuramente non opponente) non è che sia stato immune da orrori più o meno apparenti.
      Le dittature latinoamericane o quelle della Spagna e dei colonnelli in Grecia, quella portoghese di Salazar…per citarne alcune.
      Ma pure il fascismo italiano ed il nazismo tedesco sono stati modelli politici inquadrabili come varianti del sistema capitalistico (tra l’altro entrambi inizialmente s’imposero tramite democratiche elezioni).
      Le cose umane come sempre sono complesse e se c’è una cosa più idiota e manichea del “massimalismo comunista” è il “massimalismo anticomunista”.
      E poi tu per giunta sei pure un femministo,…abituato perciò al pensiero premasticato.
      Un mix micidiale.

      Quindi adesso vai in cameretta a studiare il capitale.
      Sciò!

      • Jaro permalink
        15 aprile 2019 04:17

        è pensiero premasticato dire che il fascismo era maschilista e aveva una concezione maschilista della donna? usata solo come “riproduttrice” per sfornare “figli per la patria”? da usare poi come carne al macello per “la gloria dell’Impero Italiano!”

        è pensiero premasticato parlare degli orrori delle dittature comuniste? Cambogia, Vietnam, Romania, Albania…

        Vedi tu. se sai dimostrare che
        A) il fascismo era dalla parte delle donne INDIPENDENTI dagli uomini e a favore del diritto della donna di rifiutare gravidanze (o del diritto dell’uomo a non avere figli, ché il fascismo tassava pure gli scapoli o libertini che non volevano contribuire all’inseminazione delle donne per formare nuovi pargoli…)
        B) le dittature comuniste non hanno fatto crimini…

        dimostralo. Appunto. sennò fattelo tu il ripasso di storia, per evitare di scrivere castronate. Il comunismo lo conosco meglio di te, è stata un’ideologia DISASTROSA che ha portato a eccidi e orrori di ogni tipo…
        fin dagli inizi di fine ottocento\inizio del Novecento, con stragi e eccidi contro nobili\proprietari terrieri\kulaki\gli stessi contadini che si rifiutavano di fare qualcosa che i “Kompagni” chiedevano…

        che un operaio che magari ha fatto fino alla terza media e poi non abbia più dedicato tempo alla cultura, per sua volontà personale o per mancanza di possibilità, possa credere “per sentito dire dai suoi amici Kompagni” che il comunismo era buono, bello e ha aiutato i poveri… è una barzelletta che – appunto – può essere creduta da chi non si è fatto una cultura vera su questa ideologia… per giunta, nei vostri “paradisi comunisti in terra” non vi era alcun diritto per i lavoratori.
        Ti ripeto: in Cambogia schiattavano come mosche, gli stessi contadini, nelle risaie e impiegati nelle folli costruzioni edili (tipiche anche della Romania e persino della Siberia…) per tutti, la razione a fine giornata era una ciotolina di riso… si è visto che progresso e civiltà ha portato il comunismo.
        La gente deperiva e moriva denutrita e i Kompagni del Sole dell’Avvenire che gestivano la burocrazia facevano la bella vita spesso consumando gli odiati “prodotti capitalisti” che facevano venire dall’estero solo per loro. Mentre il contadino e l’operaio morivano come dei cani.

        Ha fatto anche più vittime del nazismo, proprio perché il comunismo dilagò in molti più paesi (Cina, Cambogia, Vietnam, Cuba, Africa…) a differenza del nazismo (e del fascismo) che restarono confinati qui in Europa con i centri Germania-Italia e alleanze strategiche di tanto in tanto con la Croazia, Ungheria, Polonia ecc. A differenza del nazismo, il comunismo è durato molto più a lungo, e anche questo ha contribuito al maggior numero di vittime.
        ma che voi “Kompagni!” siete negazionisti storici si sa.

        Che Giorgia Meloni abbia potere politico (e piaccia ai nostalgici di certe ideologie alla patria, dio, famiglia) è fuori di dubbio, anche la Thatcher aveva potere politico, ma non è stata di certo “dalla parte delle donne e degli oppressi”. Al contrario, quando una donna segue certe ideologie di potenza si rende complice di discriminazioni ed errori ed ingiustizie tanto quanto gli uomini che la suddetta ideologia l’hanno creata e applicata (ancor prima che le donne ottenessero la parità e potessero aspirare a cariche e ruoli politici)

        Guarda che una donna, famosa o meno, che fa propaganda fascista, nazista, islamica, “donna casalinga\angelo del focolare”, neo liberista super capitalista o fanatica Kompagna NON è una donna emancipata. è una donna che si comporta esattamente come i peggiori leader maschili, usando, però, i diritti alla parità e al partecipare alla vita politica\sociale di uno Stato (diritto di voto, diritto ad essere eletta, a parlare in pubblico, a scrivere ecc.) che le ha portato il femminismo. Usare e abusare di questi diritti NON la rende femminista.
        Anzi, tali donne sputano pure nel piatto dove hanno mangiato. E difatti se ne escono con la difesa del “patria, dio, famiglie numerose”. Con tutto che loro, nel privato, magari vanno a farsi le vacanze di lusso nei paradisi tropicali, hanno un figlio solo (o nessuno) avuto dopo diverse relazioni, divorzi e separazioni e senza essersi sposate in chiesa. Ma questo vale anche per i politici uomini. Da sempre si predica (bene e meno bene) e si razzola male.

      • plarchitetto permalink
        15 aprile 2019 08:04

        Jaro sei d’una noia mortale…ho smesso di leggere dopo la terza riga, dato che quella sbobba li, ripetuta a mo’ di bigino, l’ho già letta centinaia di volte.
        Il femministo “gretino” millenial che viene qui a fare il nozionista per fare proselitismo mancava proprio.
        Ma tu veramente sei piombato “qui” a cercare di spiegarci che il femminismo è cosa buona…in Cambogia ci furono massacri…la Thatcher e la Meloni son criptomaschiliste…una donna emancipata è solo colei che applica il dettame femminista…e il “gretinismo” cambierà le sorti del mondo?
        .
        Tu devi essere veramente un babbeo per sprecare il tuo preziosissimo tempo venendo “qui”…nel covo dell’antifemminismo…a recitare l’omelia del collettivo femminista di NonUnaDiMeno…come se non fossero cose che mastichiamo (e poi defechiamo) tutti i santi giorni.
        .
        In ultimo: vieni “qui” a scodellare un fritto misto di roba imparata a memoria e ti permetti di parlare di cultura da “terza media” di chi ti ospita.
        Perché Mauro non mi permette di mandarti a fare in ç#§@…altrimenti lo farei molto volentieri.

  3. Jaro permalink
    11 aprile 2019 02:14

    sì Pierluigi, dai, cosa sei, un prete? mi fai lezione di catechismo? Gesù, Giuseppe, maria, madre teresa.
    bah. al tuo commento mancava la preghierina all’angelo custode.

    Che Greta sia un fenomeno “social”, non ci piove. Nel senso: è condivisa online, ma anche tu sei un fenomeno social, visto che scrivi sul web (e per fortuna, hai pochi seguaci, a parte le beghine del tuo oratorio…)
    Il punto non è se lei è “da social network e fa molte views”, ma il fatto che se non la piantiamo di fare sprechi, di spargere plastica ovunque ecc.
    non ci sarà un futuro. Non solo per i “gretini” – come li chiami tu, per fare assonanza con “cretini”, eh? – ma neppure per quelli come te.

    e ora torna in sacrestia. 🙂

    p.s sono ateo, quindi evitami cazzate da catechismo. se voglio leggere queste idiozie vado a leggermi i twitter di papa francesco

    • pier luigi permalink
      11 aprile 2019 06:50

      Sei talmente “gretino” che non hai nemmeno capito che quel commento non è mio…ma proviene da terzi (blog Vandea 1793…e si che era citato).
      Sei talmente “gretino” che ti risulta impossibile comprendere il senso di una citazione o una parafrasi.
      Il problema non è che tu sia ateo (ecchisene)…il problema è che sei un “gretino”.

      • Jaro permalink
        15 aprile 2019 04:19

        ma certo che hai copiaincollato una citazione. sta di fatto che c’entrava come i cavoli a merenda col discorso che facevo io. Io ti parlo di problematiche ambientali e di clima, tu mi citi Gesù cristo, madre teresa e demonio.

        e ora torna a dire messa: due pater noster, un’ave maria
        🙂

      • Jaro permalink
        20 aprile 2019 07:02

        rosiKi, perché Gretuccia è stata invitata dal papa… è un prete come te no 🙂

  4. Jaro permalink
    20 aprile 2019 07:00

    sì dai in sintesi: nessuno tra voi sa CONFUTARE quanto io ho detto sul comunismo.

    ah giù voi siete comunisti che oltre che contro “i borghesi imprenditori” ce l’avete su anche contro le “femministe”. Vi differenziate dai Kompagni di Stalin solo per questa bazzecola 🙂

    • Andrea permalink
      20 aprile 2019 17:58

      Jaro
      @@
      nessuno tra voi sa CONFUTARE quanto io ho detto sul comunismo.
      @@

      Nessuno chi ?
      Ascolta, io scrivo occasionalmente nel blog di Mauro, ma col comunismo non ho niente a che fare, ed altrove ho più volte parlato di albanesi, romeni, etc e dei loro paesi che li fecero vivere nella cacca e che successivamente, dopo la caduta del Muro, li costrinsero ad emigrare.
      So bene chi erano Pol Pot, Stalin e tutta la compagnia cantante comunista, nonché i morti (milioni) che causarono, perciò stai calmo ed evita di fare il professore.

      • Andrea permalink
        20 aprile 2019 18:03

        Tra l’altro, diversi anni fa, visitai alcuni paesi dell’est (anzitutto Romania e Albania), perciò ebbi modo di vedere con i miei occhi in quale cacca vivevano.
        Il problema, però, è farlo capire all’irrecuperabile italiano medio, notoriamente esterofilo, disfattista, autorazzista e parimenti convinto che l’erba del vicino sia sempre più verde.

      • Jaro permalink
        22 aprile 2019 04:16

        intanto stai calmo te, visto che sei spuntato fuori dal nulla in una conversazione che non stavo manco facendo con te, ma con altri due utenti che non hanno saputo dimostrare che il comunismo non sia stato una dittatura. onde darmi del “gretino”. io però i dati li ho riportati.

        e se per davvero leggi sto blog e ti interessava dimostrare che il comunismo ha fatto eccidi, lo facevi fin da subito, non all’alba del 20 aprile, quando il mio commento è stato scritto il 10 aprile. Ma adesso ovviamente i tuoi amichetti NON ti daranno del “gretino” perché tra di voi siete pappa e ciccia.

        il “gretino” lo danno a me perché non sono anti-femminista come voi, ma sono anche anti-comunista. a te, sicuramente, faranno l’inchino “perdonandoti” per il tuo essere anti-comunista (ma maschilista come loro)

        e agli altri due “Kompagni” del sol dell’avvenir replico di farsi un giretto su un sito come “museo degli orrori del comunismo” così si fanno una cultura andando a vedere “come si stava bene” in posti come Cuba, Cambogia,
        Vietnam, Romania….
        come stavano bene operai e contadini, COSTRETTI a lavorare con turni disumani per “economie comuniste, maoiste, staliniane ecc. da grande balzo in avanti.”

      • Andrea permalink
        22 aprile 2019 15:03

        Jaro
        @@
        e se per davvero leggi sto blog e ti interessava dimostrare che il comunismo ha fatto eccidi, lo facevi fin da subito, non all’alba del 20 aprile, quando il mio commento è stato scritto il 10 aprile. Ma adesso ovviamente i tuoi amichetti NON ti daranno del “gretino” perché tra di voi siete pappa e ciccia.
        @@

        Ehi, “amico”, io non passo le mie giornate davanti al pc, ma solo una piccola parte del mio tempo, ed anche il blog di Mauro non lo leggo tutti i giorni, ma ogni tanto (come altri, del resto), proprio perché nella vita faccio anche altro.
        E tu ?

        @@
        il “gretino” lo danno a me perché non sono anti-femminista come voi, ma sono anche anti-comunista. a te, sicuramente, faranno l’inchino “perdonandoti” per il tuo essere anti-comunista (ma maschilista come loro)
        @@

        Ah, ecco, tu sei “neutrale”, come la Svizzera.
        Tranquillo, che nessuno mi fa “l’inchino” (che non pretendo minimamente), tantomeno ne faccio io.
        E riguardo all’essere “maschilista” ti faccio semplicemente notare che io sono maschio…
        E tu, invece, cosa sei ?

  5. Jaro permalink
    22 aprile 2019 04:27

    e che i paesi dell’est facciano schifo è evidente anche dal fatto che lì le donne per disperazione si prostituiscono e si mettono in vendita come mogli sottomesse per i ricchi occidentali per sfuggire alla miseria di quelle società

    sono gli esiti di 20, 30 anni di comunismo che ha ridotto alla fame TUTTI. altro che uguaglianza e prosperità e potere operaio. il comunismo applicato nella realtà non ha portato niente di buono. anzi. nelle società comuniste lo sperpero di denaro era enorme, sperperato per opere inutili tipo i megapalazzoni al leader di turno e ai suoi burocrati del partito, mentre la gente crepava di fame (mancava tutto) ed era costretta a cercare generi di prima necessità al mercato nero o a rubare o persino a darsi al cannibalismo o al mangiare i cadaveri. i regimi di grandi dittatori come Stalin poi creavano carestie ad arte (vedi il caso dell’Ucraina) per piegare la popolazione o per punirla. bestialità dei crimini comunisti noti a tutti quelli che si sono fatti una cultura su questo tema e non negano quanto è palese.
    si stava talmente bene nei regimi comunisti che la gente… scappava a nuoto o su barche di fortuna (Cuba, Vietnam…) con il rischio di essere presi e torturati oppure annegare direttamente.

    ah già ma gli anti-femministi adorano la prostituzione (anche perché di donne libere che non si fanno pagare per sopportarseli non le trovano…) e i grandi tiranni dell’est (Putin, Lukashenko…) per cui… io sarei “il gretino”. detto da gente che si prostra davanti a Putin o davanti al prete o davanti al manifesto di Stalin

  6. Andrea permalink
    22 aprile 2019 15:37

    Questi sono articoli risalenti all’inizio degli anni Novanta, che un amico mi passò alcuni fa e che già in passato postai altrove.

    @@

    ROMANIA
    Proibito piangere
    di Rossella Simone

    Grazie a Elena Ceausescu, moglie del conducator Nicolae, in Romania soffia un
    ponentino a favore dell’emancipazione della donna. Donne ai vertici delle industrie,
    capo-fabbrica, docenti all’Università, in carriera politica. In effetti Elena Ceausescu,
    69 anni, laureata in chimica nel 1976, quando era già first lady, si fregia di ben 26
    titoli accademici acquisiti a tempo record.
    Nella vita lavorativa la donna rumena è equiparata in tutto all’uomo. L’orario di lavoro
    è di quarantasei ore e gli operai e operaie sono portate sui posti di lavoro in fabbrica
    o nei campi con un camioncino malandato che li va a riprendere anche dopo quattro o
    cinque giorni.
    I giorni di festa e le domeniche sul calendario non sono segnati in rosso.
    Alla sera, quando è possibile, marito e moglie si ritrovano nella penombra – è consentita
    solo una lampadina da 45 watt per casa – e preparano insieme la cena. Cavoli e pomodori.
    Non c’è gas per bollire un uovo e poi nelle città un uovo non lo si trova nemmeno.
    I termosifoni non raggiungono i dieci gradi e l’energia viene erogata casualmente per poche
    ore al giorno. In una notte di meno dieci gradi nell’inverno del 1985, la professoressa di
    statistica Gabriela Cressi e suo marito Grigore Hagiu, popolare poeta, si sono addormentati
    vicino al fuoco. Durante il sonno il gas è mancato e poi ha ripreso a uscire. Non si sono più
    svegliati. Molti sono i divorzi causati dai disagi del vivere quotidiano e poi non si riesce a
    mettere qualcosa sotto i denti nemmeno con due stipendi. I più fortunati hanno i genitori
    oppure i suoceri che verso le tre di notte, escono di casa con la loro inseparabile bisaccia,
    per trovare qualcosa da mangiare.
    La politica economica di Ceausescu ha infatti ridotto il paese alla fame. Tutta la produzione
    economica della Romania, che è una immensa distesa di campi coltivati e di pascoli, sparisce
    per l’esportazione o per le tavole della nomenklatura – più di centoventi sono i parenti della
    famiglia del conducator nei posti di potere – oppure viene venduta a prezzi esorbitanti
    al mercato nero. Le donne più anziane con i bambini più piccoli rimangono in coda per ore,
    pazienti, lavorando all’uncinetto. Le più giovani con discrezione si avvicinano ai turisti per
    pagare con i loro leva, la moneta rumena, caffè, scatolette di carne, qualcosa da mangiare
    per i loro figli. In silenzio perché parlare con uno straniero è vietato e la securitate, la
    polizia politica di stato, sorveglia su tutto.
    Ma, Se è proibito piangere, come dice il titolo di un libro della rumena Maria Mailat da due
    anni esule in Francia, le donne non perdono la speranza e la voglia di lottare.
    Molte tentano di scappare verso il campo di Debrecen in Ungheria attraverso interminabili
    paludi, altre verso la Iugoslavia a nuoto sul Danubio.
    Molte ce la fanno, altre come Vasilica Bruta e Emilia Popescu vengono catturate dalle guardie
    di frontiera, picchiate e spedite per almeno un anno e mezzo nella prigione di Oradea.
    Nel campo di Padinska Skela, vicino a Belgrado, è arrivato in agosto un rumeno disperato.
    La moglie era stata uccisa di notte mentre a nuoto cercavano di raggiungere la riva iugoslava
    di Kladovo. La Militia spara a tutto quello che si muove. Molte donne invece combattono
    in patria per i loro diritti ma Ceausescu non ama le critiche. La moglie di Dimitru Mircescu che
    insieme al marito chiedeva il rispetto dei diritti dell’uomo, è morta lanciata da una finestra di
    casa sua dalla polizia, nell’ottobre del 1986. Dimitru è internato da due anni in un ospedale psichiatrico e di lui non si sa più nulla.
    Doina Cornea, insegnante di francese all’Università di Cluj, è diventata nel 1982 la figura
    emblematica dell’opposizione al regime. Nell’agosto 1988 ha indirizzato una lettera aperta,
    firmata da altre 28 persone tra cui nove donne, a Ceausescu, per protestare contro la
    “sistematizzazione territoriale” varata all’inizio dell’anno.
    Tale piano prevede la distruzione di più di metà dei 13mila villaggi rumeni e il trasporto
    forzato dei loro abitanti in 558 “centri agroindustriali”, casermoni fatiscenti di cemento,
    addossati alle città, con la cucina in comune e il cesso in cortile.
    Tutto questo sradicamento per recuperare il tre per cento di terreno agricolo, per alzare
    l’indice di urbanizzazione e soprattutto per assimilare le minoranze magiare, tedesche, slave
    e zingare “all’uomo nuovo rumeno con una unica nazionalità”.
    Da allora Dorina Cornea ha perso il lavoro, è agli arresti domiciliari, il suo telefono è isolato,
    la corrispondenza intercettata, non può ricevere visite. Sotto la sua casa stazionano agenti
    della securitate. Ma, con ostentato orgoglio la rivista ufficiale Femeia – la donna –
    continua a mostrare donne e bambini che appaudono Ceausescu, “artefice della grandiosa
    epoca in cui viviamo”.
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    ABORTO
    ASSOLUTAMENTE VIETATO

    Nel 1966 Ceausescu ha lanciato una campagna per l’aumento demografico secondo
    cui ogni famiglia deve avere almeno cinque figli. Per questo in quell’anno sono stati
    vietati tutti i contraccettivi. La prima domanda alla frontiera infatti è:”armi, munizioni,
    preservativi?”. E’ stata introdotta nelle scuole e nelle fabbriche una visita ginecologica
    obbligatoria e senza preavviso per tutte le donne dai 14 anni in avanti, alla presenza
    del dottore e del maestro dello sport. L’aborto assolutamente vietato. La pena per il
    medico che lo praticava era 10 anni di prigione. E così dalle 273.687 nascite del 1966
    si è passati alle 527.764 del 1967. Quasi il doppio, un grande successo del regime.
    Le statistiche però nascondevano il tasso di mortalità infantile in quegli anni.
    83 morti per stenti e malnutrizione su mille nati, come in Cambogia.
    Nel 1984 il regime ha rafforzato le pene per i medici che aiutano le donne ad abortire.
    25 anni di prigione e, se recidivi, anche la pena di morte.
    E se una donna arriva all’ospedale a causa di un aborto spontaneo, il medico non può
    intervenire se non in presenza di un funzionario statale che autorizzi il suo operato.
    Di sovente però questo ritarda ad arrivare e la donna muore senza nessuna assistenza.
    Ciò nonostante le donne continuano ad abortire. Le statistiche non ufficiali raccontano che
    ogni anno ci sono 1311 interruzioni di gravidanze note per mille nati vivi.
    @@

    • Jaro permalink
      23 aprile 2019 04:44

      cioè, mi hai riportato due commenti dove si dicono… le stesse cose che dicevo io, parlando di Romania comunista, e cioè che si faceva la fame e si comprava al mercato nero. In più, le donne dovevano figliare 😀

      “La politica economica di Ceausescu ha infatti ridotto il paese alla fame. Tutta la produzione
      economica della Romania, che è una immensa distesa di campi coltivati e di pascoli, sparisce
      per l’esportazione o per le tavole della nomenklatura – più di centoventi sono i parenti della
      famiglia del conducator nei posti di potere – oppure viene venduta a prezzi esorbitanti
      al mercato nero. Le donne più anziane con i bambini più piccoli rimangono in coda per ore,
      pazienti, lavorando all’uncinetto. Le più giovani con discrezione si avvicinano ai turisti per
      pagare con i loro leva, la moneta rumena, caffè, scatolette di carne, qualcosa da mangiare
      per i loro figli. In silenzio perché parlare con uno straniero è vietato e la securitate, la
      polizia politica di stato, sorveglia su tutto.”

      “Le statistiche però nascondevano il tasso di mortalità infantile in quegli anni.
      83 morti per stenti e malnutrizione su mille nati, come in Cambogia.
      Nel 1984 il regime ha rafforzato le pene per i medici che aiutano le donne ad abortire.
      25 anni di prigione e, se recidivi, anche la pena di morte.
      E se una donna arriva all’ospedale a causa di un aborto spontaneo, il medico non può
      intervenire se non in presenza di un funzionario statale che autorizzi il suo operato.
      Di sovente però questo ritarda ad arrivare e la donna muore senza nessuna assistenza.
      Ciò nonostante le donne continuano ad abortire. Le statistiche non ufficiali raccontano che
      ogni anno ci sono 1311 interruzioni di gravidanze note per mille nati vivi.”

      Appunto, hai confermato le stesse identiche cose che sostenevo io parlando di comunismo 😀

      A proposito, noto la tua fissazione del “facci sapere se sei maschio come noi”
      avete tutti la sindrome da spogliatoio, eh? 😀
      giocate a chi ce l’ha più grosso? A chi getta il piscio più lontano?

      E se fossi trans? o bisex? o trav? o gender fluid? Cambierebbe qualcosa? Resta il fatto che ho commentato con commenti pertinenti, parlando di comunismo. Resta il fatto che i filo-comunisti qui dentro che mi danno del “gretino” non sanno dimostrare che io ho torto. 😀

      • 23 aprile 2019 15:15

        Sei un “gretino”.
        Basta questo.
        Tutto il resto è ridondante…

      • Andrea permalink
        23 aprile 2019 18:57

        Jaro
        @@
        A proposito, noto la tua fissazione del “facci sapere se sei maschio come noi”
        avete tutti la sindrome da spogliatoio, eh? 😀
        giocate a chi ce l’ha più grosso? A chi getta il piscio più lontano?

        E se fossi trans? o bisex? o trav? o gender fluid? Cambierebbe qualcosa?
        @@

        Non sei né trans, né trav, né bisex, né gender fluid: sei semplicemente una femmina che finge di essere un maschio.

        Ne hai di problemi, eh ?

  7. Andrea permalink
    22 aprile 2019 15:48

    Jaro

    @@
    ah già ma gli anti-femministi adorano la prostituzione (anche perché di donne libere che non si fanno pagare per sopportarseli non le trovano…)
    @@

    Ehi, somaro femminista, a nessun uomo piace pagare, specie se quell’uomo fa l’operaio a 1300-1400 euro al mese, perciò non esistono antifemministi che “adorano la prostituzione”.
    Ed anche la storia delle donne libere (libere da chi e da cosa…?) risparmiatela proprio.
    Le donne hanno sempre un loro prezzo implicito.
    Per qualsiasi uomo.
    Te compreso.

    @@

    PS: ammesso e concesso che tu sia veramente maschio anziché femmina.

    • Jaro permalink
      23 aprile 2019 04:47

      Sono gender fluid, Andrea. Ma rilassati: tu non sei il mio tipo. DECISAMENTE NO 😀 Ho ben altri gusti in fatto di uomini 😉 non mi piacciono quelli tipo TE) Spero che non sia troppo traumatico, saperlo così, senza giri di parole.
      Ma come si dice, via il dente via il dolore 😉

      • 23 aprile 2019 15:36

        Jaro…più che l’orientamento sessuale (di cui ci fottesega) il problema è che il “fluid” ce l’hai nell’encefalo.
        Solo così si spiega il fatto che sei qui a sprecare il tuo preziosissimo tempo, che inspiegabilmente sottrai alle battaglie per salvare il pianeta dalla microplastica o dagli idrocarburi pesanti…come fanno tutti gli altri “gretini”.
        E l’Amazzonia?…e i ghiacci artici?…e il lupo marsicano?
        Possono forse aspettarti mentre alle ore più assurde travasi bile nei siti dei maskioni cattivi?
        .
        **ho imparato che il tasso di frustrazione degl’internauti è direttamente proporzionale agli emoticon sorridenti ed occhieggianti che utilizzano.
        E tu devi essere messo veramente male…

      • Andrea permalink
        23 aprile 2019 18:54

        Jaro, traumatico potrebbe essere solo per te… non certamente per me.

        PS: noto che anche stavolta hai scritto in un orario assurdo…

    • Jaro permalink
      24 aprile 2019 02:05

      Andreuccio, leggiti l’articolo
      https://www.rivistastudio.com/mim-weisburd-essere-gender-fluid/
      così impari qualcosa… forse… 😉

      • Andrea permalink
        26 aprile 2019 00:31

        Jaruccia, vai a fare la calzetta, ché è meglio…
        Anzi no, perché da femmina moderna quale sei non sapresti nemmeno dove cominciare.
        “Forse” lavorare in cantiere sarebbe molto meglio per te.
        E sicuramente più educativo.

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