“Genere” di raptus
In un gruppo che seguo su facebook viene visualizzata questa vignetta fatta da Anarkikka, famosa femminista
L’intento è abbastanza chiaro che è il solito, cioè uomo carnefice, donna vittima, niente di nuovo sotto il sole, come per dire “Vedete? Gli uomini c’è l’hanno solo con le donne”
Qualcuno gli fa notare che invece (ed io ne sono testimone) ci sono uomini che picchiano anche uomini più robusti ,per esempio ho assistito ad una rissa con un ubriaco che voleva menare un uomo appunto più corpulento ,altri commenti sono dello stesso tenore, in poche parole anarkikka ha preso un abbaglio colossale
I casi sono due, o non escono mai di casa e credono a tutto quello che dicono i media, oppure vivono in un mondo parallelo
Chissà come mai odiano cosi tanto la parola raptus, un gesto di follia, certamente criminale, ma un gesto folle
Basta solo fare un esempio che il raptus non vale per tutti ,ma per alcuni si
Quando l’uomo, dopo aver ucciso la compagna, subito dopo i toglie la vita e i casi non sono poi cosi rari
Se fosse una cosa che la cultura “approva”,non avrebbe senso suicidarsi
Però il raptus vale per le donne quando uccidono i bambini
“Era depressa”, “Non era aiutata”, adesso non ho i dati sottomano ma, in quel caso , i casi di suicidio sono minori degli uomini che uccidono le compagne
Sembrerebbe quasi che agli uomini, quando succedono questi fatti, gli cade il mondo addosso, per le donne invece c’è ancora speranza , magari un pensiero un pochino cinico il mio, ma ho questa sensazione
Mauro, fra non molto ci penserà quel genio di Paol* a darti delle spiegazioni.
Ora è impegnato su Stalker sarai tu, ma appena si libererà avrà modo di illuminarti…
Detto fatto 😀
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Qualcuno gli fa notare che invece (ed io ne sono testimone) ci sono uomini che picchiano anche uomini più robusti ,per esempio ho assistito ad una rissa con un ubriaco che voleva menare un uomo appunto più corpulento
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Ma infatti il fatto di essere più grossi non rende automaticamente un uomo più pericoloso di uno più piccolo, ma magari più aggressivo, più cattivo e magari abituato a menare le mani.
Per dire: da ragazzo conoscevo un tizio (all’epoca cintura marrone di judo, che per un certo periodo frequentò la stessa palestra dove mi allenavo io), alto 1,75 e pesante 65 kg, che in più di una occasione menò dei tizi più grossi di lui, e non solo perché era un judoka, ma anche e soprattutto perché era a dir poco “cattivo” e figlio di buona donna.
Questo sta semplicemente a significare che una donna, pur essendo generalmente più debole di un uomo, può essere al tempo stesso più aggressiva e violenta, soprattutto se l’uomo che ha di fronte è un remissivo “bonaccione”.
In quel caso la femmina ci mette un attimo ad “espandersi”…
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PS: Mauro, non so se hai mai frequentato delle palestre di arti marziali o di discipline da combattimento, ma per capire meglio l’indole femminile basterebbe osservare i comportamenti e l’impegno che le femmine mettono ogni volta che si allenano con dei maschi…
Quest’ultimi son soventemente “cavalieri”, e raramente danno il massimo, mentre le prime fanno di tutto per primeggiare e possibilmente far male… non fosse altro per il fatto che il maschio è “il parametro di riferimento della femmina…”
Non ho frequentato palestre di quel tipo ,ma non ho dubbi su quanto affermi
bè quando kui si reca da lei armato di coltello, pistola o tanica di benzina non credo si possa parlae di “raptus” ma di gesto premeditato
Paol*…puoi descrivere le tue competenze di psicologia forense?
Ascolta, bimbominchia Paol*, le donne si reputano intellettivamente e moralmente SUPERIORI agli uomini,per cui già da qui dovresti iniziare a farti qualche domanda del tipo:
Se le donne sono così superiori, quindi più intelligenti e astute, nonché dotate di un “sesto senso”, come è possibile che non capiscano al volo chi hanno di fronte? E, soprattutto, perché molte di loro si mettono insieme a tipi con i quali io stesso, che sono un “inferiore” uomo, non vorrei scambiare nemmeno una parola ?
Perciò delle due l’una: o le donne non sono superiori agli uomini, oppure, molte di loro, sono fortemente attratte dai figli di buona donna.
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PS: non portarmi i tuoi soliti paragoni che già hai fatto altrove, in merito a quegli uomini che scelgono un certo genere di donne, che poi li mandano sul lastrico o, peggio, li uccidono o li fanno uccidere, perché il confronto non regge nemmeno un po’, essendo i primi “intellettivamente inferiori” alle seconde…
sono convinto che uomini e donne siano intellettualmente allo stesso livello. Qualcuno sostiene che mentre l’intelligenza media è pari in uomini e donne, le cose cambiano se si va agli estremi cioè ci sarebbero più uomini geniali che donne geniali e più uomini cretini che donne cretine, io non lo so
Salutami Frank il carbonaro!
Attenzione Paolo perché il termine raptus è fuorviante ed è giornalistico, non scientifico o legato alla pratica professionale della psichiatria forense.
L’opinione comune è che la persona inferma di mente (facciamo vizio totale), ossia che ha avuto il “raptus”, non possa aver premeditato l’omicidio (o un altro reato) e si sia accanita verso il primo individuo che gli è capitato a tiro; da ciò ne conseguirebbe che una persona che commette un delitto verso un individuo più debole fisicamente non avrebbe il raptus (ossia, non sarebbe inferma di mente) perché avrebbe scelto con cura la vittima, dunque avrebbe premeditato il crimine. Ma chi esercita la psichiatria forense sa benissimo che la nozione di capacità di intendere e di volere centra fino a un certo punto con la premeditazione; di fatto, una persona può aver premeditato un delitto anche per molto tempo ed essere inferma di mente per esclusione delle sue capacità di intendere e di volere. Questo perché la capacità di intendere e di volere (non il raptus) non significa non capire che cosa stava succedendo al momento del fatto come se tutto fosse nero, bensì comprendere il disvalore sociale dell’atto o dell’omissione (capacità di intendere) e capacità di autodeterminarsi in vista del compimento o evitamento dell’atto (capacità di volere, tra cui il controllo su impulsi e motivazioni che esercitano azioni antagoniste sulla persona).
Facciamo un esempio: se un uomo uccide la moglie perché ha la convinzione paranoica che gli rubi i pensieri perché è un demone, che questo furto che subisce lo condurrà inesorabilmente alla morte ed è altresì convinto che la moglie-demone abbia messo i microfoni nelle pareti per sorvegliarlo, egli sarà molto probabilmente assolto anche se premedita l’omicidio e non ammazzerà persone diverse dalla moglie perché la convinzione delirante riguarda la moglie, non altre persone. L’uomo può anche impiegare due mesi per progettare l’omicidio perché ha la convinzione di essere sempre sotto controllo per via dei microfoni.
Perché dovrebbe uccidere persone fisicamente più grosse di lui?
Per tornare al suo esempio Paolo, se la persona è inferma di mente può anche andare col coltello con la pistola o con entrambi; non conta l’arma che si usa contano le facoltà psichiche al momento del fatto.
Caro Paolo, in veneto si dice che “te capisci pan per polenta” , cosa ho scritto ? Che il raptus non vale per tutti ,ma in alcune situazioni mi sembra abbastanza palese, cioè quando uno ,subito dopo si toglie la vita
Paolo:
“… ci sarebbero più uomini geniali che donne geniali e più uomini cretini che donne cretine, io non lo so.”
Lo sai ma fingi di non saperlo.
Bisogna considerare che Paul Littleboxes è un femministo e questo spiega l’ottusità (spacciata per coerenza) delle sue posizioni e che a differenza di quello che vuol far credere, le “sue” idee non sono propriamente “sue”….ma gli derivano da un’adesione dottrinale (il femminismo è sostanzialmente una dottrina).
E’ solo un megafono, anche e soprattutto quando fa finta di essere intermedio, terzo, superpartes…ma è solo un patetico depistaggio per meglio accreditarlo.
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Inutile quindi qualsiasi confronto serio con questo “arnese” del femminismo.
Lo chiarisce bene la sua (che sua non è) puntualizzazione su “raptus-premeditazione”.
Un argomento tecnico/giuridico tutto interno al codice e alle dinamiche processuali che viene sottratto dal femminismo all’ambito proprio (disciplina scientifica) ed utilizzato come costruzione sociologica per orientarne gli esiti o per ribaltarli mediaticamente quando questi non “obbediscono” alla narrazione.
Confermando ancora una volta cosa sia il femminismo e quali siano i suoi reali obiettivi.
Paolo è femminista perché rispetta le donne. Al contrario di certa gente che scrive qui…
Anch’io rispetto le donne eppure sono agli antipodi di Littleboxes.
Non ho troppo rispetto (intellettuale) per le femministe…questo si.
Ma com’è noto…”donne” e “femministe” non sono esattamente la stessa cosa.
Lo dimostra il fatto che milioni di loro si definiscono distanti da quel pensiero.
E moltissime con tale spessore intellettuale, da far dubitare che abbiano potuto travisarne il significato.
Come Marguerite Yourcenar ad esempio…o Ada Merini.
E che dire delle critiche feroci dell’ultima Ida Magli?
A dimostrazione del fatto che il femminismo non è che un opzione.
Come altre.
E nemmeno una delle migliori…
Non potrei che essere più d’accordo,anche se una domanda mi sorge spontanea, e chi rispetta gli uomini ?