Vai al contenuto

Al passo con i tempi

31 dicembre 2018

Questo è un post  di Facebook che  avevo già letto e  che  risale  a  più di un mese  fa, giorno prima  del 25 novembre

Lo so che “non siete tutti così”, ma -vedete- per circa cinquemila anni voi uomini ci avete considerate “tutte così.”

Tutte indegne di essere mandate a scuola (1874, ammissione ai licei e alle università) .

Tutte incapaci di gestire il proprio patrimonio (1919, abolizione della autorizzazione maritale).

Tutte così stupide da non poter votare (1946).

Tutte troppo ormonali per diventare magistrato (fino al 1963, l’altro ieri).

Questo vuol dire che siamo sempre state tagliate fuori dalla vita politica, economica, culturale e sociale del Paese, perciò in tutta onestà trovo abbastanza ridicole le reazioni di certi uomini, tipo “fateci fuori e vivete solo fra donne!”

Perché, sesso a parte, voi uomini ci avete effettivamente fatto fuori e vissuto solo fra uomini fino all’altro giorno.

Anzi, manco il sesso ci avete lasciato (ciao Matrimonio riparatore, 1981)

Ciao anche a te stupro reato contro la pubblica morale fino al 1997!

E in questo modo avete deciso cose che riguardavano la nostra vita, senza sognarvi di consultarci.

Ora, io forse sono troppo ottimista, perciò confido nel fatto che un giorno o l’altro, più che balbettanti giustificazioni, arrivino scuse a voce ferma.

Scuse nei confronti di mia madre, di mia nonna e di tutta la stirpe di donne da cui provengo (e di cui mi porto appresso la rabbia, anche abbastanza fieramente) per avere impedito loro di realizzarsi come persone e di poter disporre liberamente della propria vita.

Scuse verso le donne in tutto il mondo che ancora si trovano in forte condizione di disparità.

Scuse nei confronti nostri per le schifezze commesse da maschi che non siete voi.

Vi sentite uomini fatti? Eccellente!
Assumetevi le responsabilità vostre e pure quelle di coloro che ritenete essere un passo indietro a voi.

Non siete stati voi in prima persona a commettere il fattaccio?

Benissimo, basta che ci diciate: “Scusate, il comportamento di alcuni di noi è vergognoso, colpa nostra (sottotesto: della cultura patriarcale di cui siamo imbevuti). Miglioreremo.”

Perché noi ci accolliamo di difendere i diritti pure di quelle che inorridiscono a dirsi femministe (e però beneficiano delle conquiste fatte senza neanche un grazie) e voi vi dovete accollare di aiutare quegli uomini da cui prendete le distanze.

Si chiama spirito di squadra.

Me l’ha insegnato un uomo, uno che io ho voluto fortemente nella mia vita.
Perché non siete tutti uguali, lo so.
Esattamente come noi.”

Praticamente  la  storia  che  si ripete ,è sempre  quel debito* (poi bisogna  anche  capire  con quale  prezzo) che  gli uomini devono pagare

Racconta  fatti e date  realmente  accadute ,anche se, ad  esempio, il diritto di voto (ingiustamente  negato alle  donne) veniva  ugualmente  ingiustamente  negato a  chi non faceva  il servizio militare o chi (ancora prima) non aveva un tenore  di vita  soddisfacente, in pratica  potevano votare  solo i ricchi

Poi dobbiamo chiedere  scusa, scusa  per cosa? Di essere nati maschi

Chiedere  scusa  non per  aver  commesso il fatto, ma  di avere  in comune  soo il sesso di appartenenza  che  poi,a  dirla  tutta, davvero le  donne  non hanno commesso nefandezze ?

Non voglio poi farla  tanto lunga, solito post prima  del 25 novembre  dove  nascere  maschi è sbagliato e  nascere  donne  invece  è qualcosa  di fantastico, va beh sarò anche  monotono ,ma  ricorda  molto la  razza “ariana”

Io ripeto ,perchè il 25 novembre  non la  si porta  a  una  data  contro la  violenza  domestica ma  che valga  per  tutti a  scapito del sesso ?

Non sarebbe  una  idea  molto più “paritaria” di questa ?

 

6 commenti leave one →
  1. Andrea permalink
    1 gennaio 2019 11:46

    Mauro, le parole di queste sceme vanno prese per ciò che sono: delle scemenze, appunto.
    Ma non perché alcune delle cose evidenziate non siano vere; non è questo il punto.
    Il punto è che la realtà di uomini e donne dei secoli passati era decisamente diversa da quella odierna.
    Parlare di “carriera” nel medioevo a me fa già ridere… un’epoca in cui era già tanto se l’uomo medio arrivava a campare 40 anni, lavorava nei campi, non esistevano cure per malattie oggi banali e conseguentemente si moriva per un nonnulla.
    A queste sceme bisogna ricordare che per milioni e milioni di persone la possibilità di scelta è un fatto recente, dovuto al progresso tecnologico e medico portato avanti dagli uomini e non dalle donne, tantomeno dal “mitologico” movimento femminista, che poteva e può esistere solo in un ben preciso contesto sociale e in una ben precisa epoca.
    Senza quel “terreno fertile” sarebbe stato impossibile, anche perché se fosse stato per le donne oggi l’umanità vivrebbe ancora nelle capanne… altro che movimenti femministi spacca maroni…

    Donne che peraltro si reputano “superiori” agli uomini, ma che nonostante questa (presunta) superiorità sarebbero state oppresse per millenni.
    Come scrisse qualcun altro ben prima di me, chi è intellettivamente superiore non può essere sottomesso a chi è intellettivamente inferiore ma fisicamente superiore, se non nel breve termine.
    Altrimenti, in base a questa logica, il mondo dovrebbe essere dominato dai gorilla, che sono molto più forti degli umani di sesso maschile…
    Altro particolare da evidenziare: le donne – femministe dichiarate o meno – quando parlano degli uomini, ne parlano esclusivamente male.
    Mai una che evidenzi il lato luminoso maschile e che al tempo stesso sia in grado di evidenziare le contraddizioni femminili.

    Le contraddizioni di chi si vanta di avere una marcia in più, nonché un sesto senso, un superiore intuito, una superiore moralità, una superiore astuzia e che afferma in maniera orgogliosa (vantandosene) che “le donne mangiano in testa agli uomini e sono capaci di fargli fare ciò che vogliono”.
    (Sentita anche con le mie orecchie, oltre sette anni fa, durante una cena tra parenti alla quale non avrei dovuto partecipare).
    Bene, allora se le donne sono così abili e in grado di manipolare gli uomini, vuol dire che per millenni si sono date la zappa sui piedi da sole…
    Questo sempre in base alle loro logiche… “non logiche”.

  2. Andrea permalink
    1 gennaio 2019 11:56

    Ah, Mauro, mi scuserai se faccio notare un particolare: non si nasce uomini né donne.
    Si nasce maschi e femmine.
    Uomini e donne lo si diventa.
    Se lo si diventa.

    @@

    PS,: In merito alla “superiorità intellettiva femminile”, riporto una discussione aperta oltre tre lustri fa dai vecchi della questione maschile.

    https://questionemaschile.forumfree.it/?t=780616

  3. Andrea permalink
    1 gennaio 2019 12:10

    In merito al diritto di voto in Italia…

    2 Giugno 2017, 71 anni di oblio

    Mauro, hai mai sentito una donna, femminista dichiarata o meno, parlare di DOVERI ?
    (Il discorso vale anche per mia madre e mia sorella maggiore).
    Io no, mai.

  4. plarchitetto permalink
    1 gennaio 2019 16:09

    Riporto qui (senza autorizzazione, ma penso che mi perdonerà) un bel post di “xyz”…un utente del blog di Davide Stasi.
    Avrei potuto farlo mio rimaneggiandolo.
    Ma il genio altrui, va rispettato ed omaggiato.
    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
    Il femminismo nasce come movimento di emancipazione della donna dall’uomo.
    Emanciparsi significa che una donna continua per la sua strada senza dipendere più dall’uomo.
    Diventa indipendente dal punto di vista economico, politico, culturale, militare … e via così.
    Mi è sfuggito qualcosa?
    .
    Ora però salta fuori che se io, come uomo, non appoggio incondizionatamente il movimento di emancipazione … questo non dura un ora.
    Ora salta fuori che io devo trasformarmi in una sorta di “Principe Azzurro” che sostiene, appoggia, aiuta e stampella con entusiasmo la “Causa Femminista” che fà la “Storia”.
    Una generazione di snowflakes che si è dimostrata incapace perfino di primeggiare a MasterChef…dovrebbe costituire la spina dorsale dell’occidente?
    .
    Che cosa ne dite … con questa “aristocrazia del cervello” ce la facciamo a fermare i cinesi?”
    – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –

  5. 4 gennaio 2019 12:15

    L’innominata – femminista doc – esige il mea culpa collettivo. Come sempre.
    La risposta è questa: noi non ci vergogniamo di nulla, non confessiamo colpe, non paghiamo debiti.
    Noi siamo senza colpe, senza imbarazzi e senza debiti.
    Noi non pagheremo un centesimo.
    Questo è il “dialogo” che io propongo con le DD occidentali.
    Fine.

Lascia un commento