Depressione a senso unico
E’ sempre difficile quando si parla di queste tragedie familiari , ma ho letto questo articolo del blog del fatto quotidiano
Il caso credo che sia noto a tutti ,della mamma che si è suicidata buttandosi nel Tevere e che ,molto probabilmente, la stessa sorte è capitata anche alle due gemelline
Sono gemello anch’io e anche mia madre ,nei primi mesi di vita ha detto che provava una certa ” anaffettività” nei nostri confronti ,comunque durata pochi mesi , quindi che possa esserci una depressione su una cosa come il parto che, bene o male, ti cambia la vita non è difficile che succeda, però strano, sembra che la colpa ricada sulla società che non rispetta le donne
Ti droghi colpa della società
Compi crimini colpa della società malata, e cosi via
Se dovesse valere questa massima, dovremmo essere tutti drogati o compiere crimini, pensando mai ad un attimo che le colpe sono individuali, per far capire ,io sono tifoso della Roma, ma se compio un crimine ,non è che tutti i tifosi della Roma sono uguali al sottoscritto, lo stesso discorso vale che io appartenga al sesso maschile, il ragionamento è lo stesso
Comunque sia la storia della società non funziona per gli uomini ,perchè sembra che i 200 padri separati che si suicidano siano perchè sono dei falliti e li la società sembra centrare poco o nulla
D’altronde siamo sempre alle solite, il maschio è sacrificabile e se soffre non c’è “società” che tenga, sei solo che un povero maschio fallito ,e se ci mettiamo che ci indicano come pezzi di merda o aspiranti mafiosi perchè siamo maschi ,allora abbiamo fatto bingo
Siamo ben lontani dalla parità
per i genitori che uccidono i figli non ho pietà, maschi o femmine che siano
Sciocchezze.
Ti rammento che fai parte di quella foltissima schiera di zerbini che usa due pesi e due misure.
Paol*, tu speri che qualcuno creda ancora alle tue menzogne?
–
Questo un tuo commento sul blog di Davide Stasi:
“…diversamente da Pina Orlandi questi tre assassini schifosi non hanno avuto la decenza di togliersi la vita”.
–
Eccolo il vero volto del “progressista umanitario” che esce allo scoperto.
Quello che millanta la sua equidistanza, ma che mai però s’è spinto a tanta gratuita violenza e viltà, nei confronti d’una infanticida.
Mai ha riservato loro tanta scelleratezza e fanatismo.
Prima d’ora avevi la mia più totale antipatia, adesso ti sei guadagnato anche il mio più totale disgusto.
non verso una lacrima per chi si suicida dopo aver ammazzato i figli o la moglie (di qualunque sesso sia) ma almeno non peserà più sul bilancio dello stato, almeno questo
Paol* sei il solito menzognere.
Per il femminile criminale, non hai mai…nemmeno una vota, auspicato il suicidio o usato giudizi spietati come sempre riservi al maschile.
Tra l’altro accostando la parola “suicidio” a “decenza”…dimostrando così un’intima capacità di disprezzo e brutalità che s’immagina solo nei subumani.
Per il femminile criminale al contrario hai sempre riservato giustificazioni e assoluzioni.
Quel “conato” t’è uscito dal cuore, e ben ti rappresenta…nonostante il patetico tentativo di difesa espresso con la supercazzola…”il mio progressismo evapora”.
Che poi non è altro che la traduzione in forma apologetica della doppia morale che genera il doppio standard.
Cialtroneria ammantata di spirito di giustizia e igiene sociale.
Roba che solo un invasato femminista, che si alimenta di quotidiana propaganda, poteva partorire.
Paolo, sei il solito bimbetto evirato che mente sapendo di mentire.
Le parole che usi nei confronti degli uomini non le usi mai (né mai le userai) nei confronti delle appartenenti al sesso al quale lecchi quotidianamente il culo e che sicuramente non ti si fila nemmeno di striscio, poiché alle donnicciole non frega nulla degli zerbini come te.
Al massimo puoi andargli bene per un breve periodo come “amico”, “confidente” e “scendiletto”.
Tu, in questa sede, non la racconti tutta perché sai che a differenza di quanto accade altrove (esempio: il blog di Stasi, dove passi intere giornate a scrivere…) qui ci sono dei limiti che non puoi oltrepassare, se no le buschi (virtualmente…) di brutto.
Il pensiero femminista, è sempre più in difficoltà a mantenere efficace questo impianto “accusatorio” nei confronti del maschile, senza che ciò appaia debole, pretestuoso e con evidenti forzature ideologiche.
Le contraddizioni gli esplodono sotto i piedi, man mano che il fronte maschile, che ad esso s’oppone, si struttura, s’organizza e contrappone un’altra visione dei “fatti” che può essere finalmente letta e messa a confronto.
Ogni giorno che passa, ciò fa comprende come la capacità del femminismo di penetrare indisturbato ed occupare l’intero sistema dei rapporti sociali, sia stata determinata dal sostanziale silenzio maschile.
Ed è per questo che è palpabile oggi (soprattutto in rete…ma non solo) il fastidio che provano le femministe nell’aver perso il monopolio del pensiero incontrastato.
Strette tra il “dover” contrattaccare o il “dover” apparire indifferenti.
.
Purtroppo per loro è una dinamica irreversibile.
Che si amplierà sempre più.
Completamente d’accordo e questo lo dobbiamo grazie al web, non ci sono storie che tengano ,se ci fosse solo la televisione le femministe avevano vita facile visto che solo un tipo di notizia passa cioè delle donne vittime e degli uomini carnefici sempre e comunque … esistono persone (perchè ci si sono anche donne, poche ma ci sono) che dicono no a questo pensiero unico e politicamente corretto
Mauro, è indubbio che senza il web – una invenzione maschile non certamente femminile… -, i movimenti maschili e gli uomini “contro” come noi non esisterebbero, tranne che in qualche rara lettera pubblicata su settimanali e mensili tipo Panorama, ma è altrettanto vero che senza tale strumento neppure il femminismo avrebbe potuto espandersi nello stesso modo.
@
* Idem per gli innumerevoli “complottari” che infestano il web.
Mi riferisco alle sciocchezze sulle “scie chimiche”, “lo sbarco sulla luna mai avvenuto”, “i vaccini studiati per ucciderci tutti”, etc etc.
Indubbiamente Andrea, c’è anche il lato oscuro della luna da tenere in considerazione, però credo che, senza questo strumento, il femminismo avrebbe vita più facile
Mauro, a mio parere senza questo strumento (maschile) il femminismo avrebbe vita più facile perché le voci maschili sarebbero assenti (o quasi), ma le stesse femministe non potrebbero imbastire quotidiane propagande contro gli uomini, specie se bianchi e occidentali.
Pensa alla 27ora e a tutte le mentecatte femministe che passano giornate intere sui social a parlar male degli uomini…
Diciamo pure che il bicchiere è mezzo pieno per un aspetto e mezzo vuoto per un altro.
Mauro..un buon anno nuovo a te…a noi…e a tutti gli uomini (…ed anche alle donne)