Girls girls girls
Questi due video sono praticamente contemporanei ,vengono fuori alla fine degli anni 80, li ho messi perchè ,nel primo c’è il fischio per strada e il secondo le molestie per strada … mi domando se, al giorno d’oggi video del genere potrebbero ancora essere trasmessi in onda, comunque sia questo preambolo perchè ho letto questa testimonianza …..
Mia sorella ha 12 anni, una bella parlantina e anche una gran testa dura. È sincera, leale e speciale, ma io probabilmente sono di parte. Mia sorella ha una particolarità che la contraddistingue, di cui è sempre andata fiera: i suoi lunghi e bellissimi capelli biondi. Mia sorella, però ha anche un grosso problema: è nata femmina. Questa sera a mia sorella è arrivata la prima molestia da parte di un uomo, anzi un verme, e tutto è avvenuto sotto i miei occhi. Una scena che tutte noi purtroppo conosciamo, una routine a cui siamo abituate, tutte, dalla prima all’ultima, un modus vivendi assodato nella nostra società: un uomo, fermo con le quattro frecce lungo la strada le ha urlato “Ma guardate che bella bionda”. Riportata così la frase pare quasi un complimento, ci potrà essere chi penserà che stia facendo un monologo per nulla, purtroppo il tono non lo posso riprodurre tramite delle parole scritte, ma io lo conosco bene, è quello lascivo a cui tutte noi, almeno una volta nella vita, qualcuno si è rivolto, perché magari quel giorno avevi deciso di metterti la gonna che ti piaceva tanto, oppure perché la tua altezza ti fa spiccare rispetto alle altre persone, o magari semplicemente il perché non lo comprendi. Fatto sta che il mio istinto da pit-bull è fuori uscito prorompente, e mi sono voltata nella direzione dell’uomo, pronta a rifilargli un secco “ma che cazzo vuoi pervertito di merda!”. Ma nulla di tutto ciò è uscito dalla mia bocca, perché anche io ho un grosso problema: anche io sono una femmina. Ho notato subito che non era da solo, ma si accompagnava ad altri quattro uomini che ridacchiavano, come se a 40 anni l’importunare una bambina (perché mia sorella non ha minimamente il corpo da donna ed è ancora una bambina) fosse il massimo. In quel momento mi sono sentita impotente, inutile e assolutamente fragile. Nella mia testa ho scartato l’opzione di rispondergli a tono perché avevo paura, per me ma ancora di più per mia sorella, loro erano in quattro, se fossero scesi dalla macchina cosa avrei potuto fare? E allora sono stata zitta, ho ingoiato un rospo più amaro del solito, perché questa volta non se l’erano presi con me, ma addirittura con la mia sorellina che ha ben dieci anni in meno rispetto a me. Però il mio orgoglio non mi ha evitato lo sguardo carico di disprezzo nella loro direzione. E la cosa aberrante è che quel verme ha avuto l’acume di commentare “Cos’ha quella? È gelosa forse?”. In quel momento l’unico mio pensiero è stato “se qua al mio posto ci fosse stato mio fratello non si sarebbero permessi, e se lo avessero fatto io avrei reagito, perché sarei stata un uomo”.
Tutto questo per dire che viviamo in una società davvero marcia, senza nessun valore, senza nessun rispetto, ma sembra che vada bene così a tutti. Parliamo tanto di femminismo e di parità dei diritti, ci battiamo per poter avere uno stipendio equo a quello di un uomo, fatichiamo tanto e poi mia sorella inizia a chiedersi se si debba tagliare i capelli, perché attirano troppo l’attenzione. Che società è questa, che porta una bambina a sentirsi sbagliata solo perché ha una particolarità. La verità è che non basta più essere impegnate, essere audaci e farsi valere: c’è bisogno che agli uomini venga insegnato il rispetto, e questo deve partire dalle famiglie, affiancate dalla scuola.
Noi tutte, sono sicura che non ce n’è una fra di noi, se dobbiamo tornare a casa da sole a piedi di sera abbia paura. Paura di imbatterci nello squilibrato di turno che ti fa il commento su quanto sei bella, del vecchio che ti palpa il sedere mentre sali sul bus, del coglione che fa commenti sul tuo culo mentre fai jogging, del deficiente che si permette di commentare le tue tette perché hai una maglia leggermente scollata e un bel seno, e poi magari si indigna se vede una mamma che allatta. Io esigo per tutte noi il diritto di sentirci sicure, anche alle 5 del mattino, quando siamo alla fermata del bus per andare al lavoro o per tornare a casa dopo la discoteca, anche alle 7 30 di sera, magari in pieno inverno quando è già buio, mentre alla stazione aspettiamo il treno per tornare a casa dopo una giornata in università, senza avere l’ansia di essere aggredite verbalmente o/e fisicamente. È forse chiedere troppo la stessa sicurezza che ha un ragazzo? È forse tanto non voler avere sempre la sensazione di averla scampata, almeno per questa volta?
Abbiamo raggiunto tanti, anzi tantissimi grandi traguardi, dal suffragio universale al divorzio, dall’aborto all’abolizione dell’omicidio d’onore e del matrimonio riparatore, ma io voglio di più, esigo di più! Per me, per mia sorella, per mia madre, per mia cugina, per mia nonna, per tutte le donne che si sentono sempre insicure da sole, perché non è giusto avere paura di camminare per strada, non è giusto che quando veniamo stuprate il processo venga fatto alla donna: incominciamo a chiederci perché gli uomini sono così, che cosa possiamo fare per cambiare questo pensiero misogino e maschilista che ancora impregna questa società? Forse la risposta è ancora una volta nelle nostre mani, forse starà a noi donne ferite da questa società cambiarla, educando, da mamme o da insegnanti, le future generazioni al rispetto, che sia esso di genere, di credo politico o religioso, di etnia, di cultura e inculcarlo una volta per tutte come principale valore sopra ogni altro. Allora forse ci sarà un mondo in cui mia sorella non si dovrà preoccupare dei suoi bellissimi e magnifici capelli biondi, non li nasconderà più sotto alla giacca, ma li sfoggerà fiera e felice, come dovrebbe essere. Forse è solo una mia utopia, ma in fondo sognare ci è ancora concesso.
Lascio l’anonimato e tralascia la pagina facebook dove ho letto questa testimonianza, anche se è tutto alla luce del sole
Partiamo subito che, un gruppo di uomini (lei ha detto sulla quarantina) ,non veda che è una bambina di 12 anni e gli fanno pure delle “avance”, sono dei coglioni totali ,e la testimonianza poteva finire in quattro righe, cioè dei coglioni hanno fatto delle avance a mia sorella che ha 12 anni ,purtroppo di coglioni ne è pieno il mondo (anche dalla parte femminile) ,invece no ,la nostra amata femminista universitaria (credo che le fanno con lo stampino) ha voluto rincarare la dose, e da questi 4 coglioni ne è scaturita la solita risposta, cioè che bisogna cambiare gli uomini
Si parla della paura delle strade alle ore buie (davvero gli uomini sono immuni ?) e di altre situazioni dove le donne sono in pericolo ( ma se gli omicidi, anche se in calo, colpiscono più gli uomini ) di pericoli di stupro e cosi via
Posso portare la mia testimonianza che, circa l’eta della bambina, durante una gita scolastica c’era una che rompeva le palle (senza che io avessi provato in nessun modo ) a deridermi che ero bello (ed è vero il tono di voce non lo si può scrivere) forse non era una molestia, ma una rottura di palle quello si ,eppure ero un maschio
Comunque il punto fondamentale è uno solo ,questa sinistra al caviale crede che sia progressista voler cambiare gli uomini (non nel senso di umanità, ma proprio nel senso di maschi) come se i maschi si comportassero tutti allo stesso modo, circa è lo stesso pensiero di chi vuole cambiare le etnie o espellerle
Il femminismo sarà anche per la parità, ma intanto non fa altro che parlare male dei maschi (chiara la sua natura misandrica)
Mi si dirà , voi parlate male delle donne ,non so in altri posti ,ma in uomini beta e, spero vivamente, in questo spazio, si cerca di sconfiggere un pensiero che, per noi è sbagliato ,uomo o donna che lo porta avanti ? Non fa la differenza
“Si parla della paura delle strade alle ore buie (davvero gli uomini sono immuni ?)”
quanti uomini conosci che camminado per strada di notte hanno paura di essere aggrediti da una donna e stuprati? Non ho detto “derubati”, ninho detto “picchiati”. Attenzione
ninho detto = non ho detto
E perché mai una donna dovrebbe violentare un uomo? Quando le basta mostrarsi disponibile per avere schiere di spasimanti al seguito? ( secondo lo stereotipo comune) comunque anche gli uomini possono essere violentati oppure il potere di dire no è solo da una parte?
http://www.secoloditalia.it/2017/02/bologna-ragazza-21-anni-tenta-violentare-un-marocchino-arrestata/
Queste scellerate non hanno ancora capito che stanno condannando le altre donne ad una vita da paranoiche.
Da sociopatiche.
Dico le “altre” donne, poiché è chiaro e lampante, dato che anche noi frequentiamo questo pianeta, che si tratta d’una furbesca rappresentazione d’una realtà inesistente costruita da queste cretine a bella posta per veicolare in modalità “drama” il verbo femminista.
Peccato per loro che la nostra personale esperienza (varrà almeno quanto la loro?) ci portino a dedurre una realtà diametralmente opposta.
Ragazze giovani e giovanissime, adolescenti, signore di mezza età e a volte pure in età avanzata, che puoi osservare ad occhio nudo adottare comportamenti sociali che…più liberi,…più autonomi,…più estroversi, non ne puoi immaginare.
E a tutte le ore del giorno e della sera…e pure della notte.
Quindi?…menzogne. E’ più che ovvio.
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Verrebbe da ribaltare il loro teorema: queste “infelici”…andrebbero educate loro.
E dalle altre donne di buon senso,…a difesa della propria incolumità psichica.
Spero solo che ne siano rimaste in numero sufficiente per questo duro e poderoso lavoro di manutenzione.
“Ragazze giovani e giovanissime, adolescenti, signore di mezza età e a volte pure in età avanzata, che puoi osservare ad occhio nudo adottare comportamenti sociali che…più liberi,…più autonomi,…più estroversi, non ne puoi immaginare”
se è vero allora è meraviglioso. Che c’è da rieducare?
Paol*…ho preso l’abitudine di non rispondere ai troll.
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E piantala di scaccolarti il naso,…che fai ribrezzo!
Il bello è che si contraddicono pure, i maschilisti.
prima si lagnano che “le donne non la danno mai!” all’occorrenza però credono a legioni di donne stupratrici che li aggrediscono.
sì, nei loro sogni… 😀
questa storia dimostra chiaramente che le vere violente sono le donne sono violente dentro e non vedono l’ora di sfogare la loro enorme misandria e per sfogare la loro violenza prendono una scusa ridicola, tantè che un evidente complimento lo trasformano in molestia e simile, questa è la vera realta’ altro che uomo violento…..e questo dimostra anche che se una donna non riesce a connettere, distorcendo la realtà che le si pone di fronte agli occhi (e lo dimostra tutta questa esageratissima descrizione di un piccolissimo fatto di alcun conto come un semplice complimento trasformandolo assurdamente in chissà cosa) tutto ciò dimostra che le donne non sono in grado di andare in giro da sole e stare in società normalmente come fanno gli uomini, questo è comportamento antisociale e chi si comporta così non dovrebbe andare in giri libera e tranquilla, ma al massimo essere accompagnata…..sarà forse questi i motivi perchè in certi paesi le donne non possono andare in giro senza uomini???? ps: che poi una descrizione del genere la dovrebbe fare un uomo che magari si sente insultato per un complimento…..è tutto un’assurdo le realtà che si fanno le donne!!!!
Personalmente non credo a una parola di quella tizia e aggiungo che oggi, ciò che un tempo era considerato corteggiamento, è diventato molestia.
Anzi, “violenza sessuale”.
Tra l’altro a me non capita mai di assistere a certe scene, anche perché a differenza degli anni Ottanta, cui faceva cenno Mauro, non si usa più fischiare alle donne, tantomeno provarci per strada.
Questa è roba che appartiene al passato e forse è meglio così.
Che senso avrebbe provarci con le donne, come si usava fare un tempo, quando dall’altra parte c’è solo fastidio, schifo, disprezzo e derisione?
Mauro, oggi sarebbero impensabili anche trasmissioni come questa.
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/colpogrosso/tre-ragazze-al-secondo-colpo_FAFU000000399915
che andarono in onda tra il 1987 e il 1992.