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Pezzenti

12 giugno 2015

Ho voluto appositamente  aspettare  un paio di giorni prima  di scrivere  questo post perchè ,alla  sera di mercoledì su “la  gabbia ” hanno fato vedere un servizio delle  nuove  schiave  italiane si “schiave” femminili e non si parlava di prostituzione  , praticamente,  nella  terra  del Salento (forse  Luigi potrebbe essere  più preciso ), vengono “assunte”  in stragrande  maggioranza  donne che  vanno a  lavorare  nei frutteti per  pochi euro all’ora (non più di 3) e  gli orari sono molto flessibili ,si parla  di 10-12 ore  al giorno (compreso il viaggio)

Mi aspettavo dalle  pagine  femministe che  seguo ,almeno un cenno a  questa  situazione  di “schiavitù” ,  invece  nulla  ,il silenzio assoluto e  mi sembrava strano per  un movimento che  ama  dirsi “comunista”  (perchè comunista  è più “in”)

Nelle  pagine  che  seguo hanno trattato invece  i soliti temi

la sempre verde  violenza  sulle donne  (ovvero che  gli uomini sono sporchi ,brutti e cattivi )

Quote  rosa  negli CDA o nel parlamento (per essere  bravi basta  avere una vagina)

Un attacco epocale  ad  una  pubblicità di pannolini (chiamata alle  armi che  fare  mail bombing le  fa sentire  cosi comuniste)

Il solito attacco ai padri separati e  alla  PAS (ma  qui ,non essendo ferrato in materia , non posso giudicare)

Questi sono gli argomenti trattati dalle  pagine  che  seguo , i casi sono due  ,o il programma  è visto da  poche  persone  (può essere) oppure  delle  pezzenti non gli frega  proprio nulla  ,visto che  non sono femministe  radical chic e  mai si potranno sedere  un uno scranno del governo o in uno CDA ,e  ,con i pochi soldi che  prendono e  magari con figli a  carico non possono permettersi un PC e fare  mail bombing contro i pannolini perchè troppo sessisti

Per  quel che  vale allora  le  ricordo io queste  “pezzenti” da  non essere  ricordate  nemmeno in uno straccetto di blog , vale  nulla  lo so ,ma  per  ricordare  sempre  che, oltre  al genere  c’è la  classe di appartenenza

P.s  Quella  che  comandava  il gruppo ,ma  guarda te che  strano ,  era  sempre  una  donna

One Comment leave one →
  1. 12 giugno 2015 23:28

    Danilo Lupo è un buon giornalista e non è nuovo a inchieste scottanti.
    Ma il caporalato in Puglia non è mai scomparso e non è una questione di sesso. Se per le ciliege vanno bene le donne per altri tipi di lavoro trovi anche gli uomini.
    Diciamo che per un certo periodo di tempo il fenomeno ha subito una contrazione, ma da quando la crisi ha colpito duro son tornati i “tempi d’oro”.
    Quaggiù si è fermato un pò tutto, parziale eccezione le attività legate al turismo (ma anche lì se vuoi lavorare e non puoi vantare posizioni eccelse di professionalità, zitto e mosca), e le persone in questo stato sono estremamente “ricattabili”.
    Molti hanno ripreso ad andare via (anche se per la verità il flusso in uscita non si era mai interrotto) e chi rimane si adegua.
    Comunque il Salento comprende le provincie di Lecce, Brindisi e Taranto ed il fenomeno è sempre stato più evidente a partire dalla zona nord della provincia di Lecce. Non che altrove, cioè nel resto della provincia leccese siano rose e fiori. Nella mia zona so si braccianti (donne o uomini) pagati pochissimo, in alcuni casi non sono nemmeno pagati ma vanno a lavorare solo per i contributi.
    ps. Comunque, tolto qualche sporadico caso che forse ci sarà (con la stessa probabilità che una pianta di loto cresca nel deserto 😦 ), tutti e dico tutti e in tutti i campi d’attività che non sia il pubblico impiego ricevono un salario che non è quello dei contratti collettivi di lavoro (quello contrassegnato sulle buste paga per intenderci). Quando va bene il salario reale arriva a 2/3 di quello legale.

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