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Vademecum per non essere sessisti

6 aprile 2015

Il femminismo, ovviamente,  non è solo italiano,  ma  “internazionale”  infatti questo articolo è scritto in spagnolo (cosi sembra non sono un esperto) e ringrazio (seriamente) chi lo ha tradotto

La triste notizia della morte di Daiana Garcia e l’apparizione del suo corpo nudo in un campo è esplosa, come spesso accade nella rete, in una raffica di commenti reazionari e sessisti volti ad attenuare la gravità del caso. Poiché combattiamo contro questo macchinario della retorica della stronzata, ti offriamo qui una serie di semplici consigli per evitare la contaminazione ideologica di simili espressioni ed arrivare in questo modo a NON essere un imbecille sessista.

Un omicidio resta  un omicidio e non trovo che  giustificazioni di sorta possa avere,  comunque  c’è da notare ,e questo succede sempre  ,se succede  il contrario, scattano gli applausi per la donna che ha  commesso il fatto ,in definitiva si applaude alla morte , posso portare alcuni esempi , come  questo

commenti

Non si legge molto ,ma comunque  tutti i commenti portavo applausi alla  donna che  ha avuto il corraggio di uccidere  un uomo

1. Smetti di parlare del vestiario della vittima. Prima di tutto devi evitare di parlare di vestiti. Molti dicono cose del tipo ” così vestita come puoi pretendere che non ti succeda?”. Si tratta di un argomento stupido che non ha un’applicazione universale: se ti graffiano l’auto non dirai “la colpa è mia perché ho acquistato una Volkswagen e non una Fiat” , se ti rubano il cellulare non dirai “la colpa è mia perché ho mostrato questo telefono costoso per la strada.” D’altra parte, nessuno mette in guardia gli uomini che camminano a torso nudo a Buenos Aires in estate: “non uscire così o ti molesteranno”. E’ stupido. Per favore, evita di essere stupido.

Concordo abbastanza, parlare di vestiario mi sembra alquanto riduttivo, non sbavo e non resto indifferente   davanti ad  una minigonna  però faccio notare un cartello che  si trova fuori all’ossario del Pasubio (monte sul confine  veneto-trentino,  dove sono morti molti dei privilegiati uomini ) “Si prega di portare  un vestiario adeguato al posto sacro ” ,forse ci vorrebbe  un pochino di buon senso ed elasticità mentale

2. Lo scopo della donna non è di soddisfarti. Sappi, in primo luogo, che vivi in una cultura machista. Non esserne spaventato, hai una soluzione, ma prima devi affrontare la cosa: ci hanno abituato a pensare alle donne come oggetti di soddisfazione sessuale maschile. Che si vestano così, che siano cosà, che facciano questo e facciano quello, però che non ci dicano di no. Quando una donna dice no (o quando nell’incertezza nemmeno ti prendi la briga di chiederle) senti il bisogno di pensare che sia un’ isterica o una puttana o entrambe le cose. Niente di tutto questo, semplicemente la persona non desidera stare con te. Fortunatamente ci sono molte persone là fuori, non disperarti. Continua a tentare e, per favore, fallo in maniera piacevole e sana.

Mai pensato minimamente che  le donne sia  bambole  gonfiabili ,io nemmeno mi dispero ma  perchè devo tentare  sempre  io? Non sarebbe  “paritario” che  anche  le ragazze ci provino ? Ce ne saranno di sicuro ,ma  qui sembra  ,da come  letto che  il tentare l’approccio dev’essere univoco ,cosa che  succede anche   se vai ad una agenzia  matrimoniale ,dove  mi è stato detto esplicitamente che  è sempre  l’uomo che deve fare  il primo passo

3. Smetti di colpevolizzare la vittima. Il fatto che, come tu credi, una donna corra rischi in base a come si veste può essere più o meno accertato se ci basiamo sul fatto ampiamente dimostrato che gli uomini maltrattano le donne per motivi di indole sessuale. Da lì a responsabilizzare le donne c’è una bella differenza.
Leggi le seguenti dichiarazioni di seguito vedi se ti è possibile capire la differenza:
Dichiarazione A: “Capisco che il tuo senso individuale di stile ti porti a scegliere questo abito che, per inciso, attirerà l’attenzione di molti uomini. Non sottovalutare la possibilità che alcuni di questi uomini, di basso livello e senza alcuna educazione, te lo facciano notare in forme violente, umilianti e / o con modi scandalosi.”
Dichiarazione B: “Cagna, non mostrare il culo, se non vuoi che te lo tocchino.”
Se comprendi la differenza e ti identifichi di più con la prima dichiarazione va bene. In caso contrario, rileggi di nuovo il punto 2.

Riporto anch’ io al punto 2  ,certo che  il vestiario dev’essere  un cruccio per chi ha  scritto l’articolo

4. Canalizza le tue frustrazioni altrove. Le molestie, gli stupri e gli omicidi, tra gli altri tipi di violenza, sono sempre al 100% per colpa di coloro che li perpetuano e non delle vittime. Quando incolpi la vittima per il suo omicidio per il fatto di vestirsi in una certa maniera e fare in certo tipo di fotografie partecipi a un modo collettivo di incanalare la frustrazione prodotta dalla cultura del successo personale e dell’oggettivazione delle donne. Sei dalla parte della stessa società che promuove la banalizzazione del corpo e poi condanna le donne che cercano di soddisfare gli standard di bellezza e attrazione promossi. Non fai altro che partecipare a questa condanna simbolica fatta passare attraverso centinaia di commenti che hanno una correlazione effettiva e materiale col fatto concreto del femminicidio, in quanto questo è esercitato dallo stesso luogo del commento malizioso: il desiderio di controllare e ignorare le donne, riducendole in questo caso a soggetto sessuale. E questo è molto grave.

Certo che  la colpa  è sempre di chi commette il crimine  ,ma  come  scritto in precedenza, non devono partire gli applausi se la  vittima  è un uomo ..a me risulta  demenziale(a evidentemente è un problema  mio ) che  un commento su un social diventi causa di femminicidio ma dirlo fa tanto da RADICAL CHIC

5. Il femminicidio è grave, non minimizzarlo. Da quanto già detto è chiaro che qualsiasi tentativo di minimizzare il femminicidio riallacciandolo in egual misura a caratteristiche della vittima come a quelle dell’autore del reato sono modi di negare il problema di fondo. Naturalmente il rapimento e l’omicidio non sono comportamenti maggioritari. Non ridurre però entrambi al comportamento di un folle, un anormale che non ti rappresenta. Nonostante si tratti di una forma esagerata e criminale, questi atti esprimono il desiderio di controllare le donne e per punire la negazione di soddisfare sessualmente l’uomo. Mettiamola così: se i femminicidi sono multinazionali in questo ambito , i fischi in strada sono le piccole e medie imprese. Evita di prendere parte e far crescere questo malaffare.

Chiaro l’intento di questo passaggio ,praticamente tutti gli uomini si devono sentire colpevoli di un femminicidio e sentirsi in colpa ,sia  che  il fatto sia stato compiuto vicino a casa mia  o dall’alto capo del mondo, usando una  regola del razzismo “ogni etnia si comporta allo stesso modo (in questo caso sesso ) , in sostanza se uno è nato in un determinato posto è chiaro che  si comporterà in una determinata maniera, allo stesso modo se  io nasco di sessp maschile  mi comporterò in una certa maniera  che sfocia  nella  violenza , demenziale  il tentativo di portare un fischio in strada responsabile del femminicidio , se le posso consolare  non ho mai fischiato a nessuna  come dite .. posso andare ?

6. Lascia in pace il concetto di femminicidio. Pensi di essere molto intelligente quando dici che il concetto di femminicidio promuove disuguaglianza di genere? Non festeggiare ancora il tuo acume, non stappare lo champagne: non hai smentito un bel niente. Lasciando da parte il tuo malizioso interesse nel contestare l’esistenza di un concetto che serve ad ampliare i diritti, andiamo al fatto che il concetto di femminicidio non si basa sulla condizione di genere della vittima, ma sul perché si trova ad essere vittima. Femminicidio è l’omicidio di una donna solo perché è donna. Non c’è bisogno di essere un avvocato per sapere che ci sono diverse classificazioni di omicidi che si basano sulle ragioni e le circostanze che hanno dato origine agli stessi. Questo non fa eccezione.
– “Un momento! Ma con questa logica non si può dire che quando una donna uccide un uomo lo uccide per il fatto di essere uomo? –
Beh, non avevamo previsto il diritto a replica in questo testo, però, dal momento che lo si chiede: no. Le statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenziano che il 35% delle donne uccise nel mondo sono vittime dei loro partner o ex partner (mentre nel caso degli uomini solo il 5%, spesso per legittima difesa in situazioni di violenza domestica). Questo è considerato femminicidio intimo se perpetrato da un partner o ex partner d’amore. Tra le altre categorie classificate troviamo femminicidi commessi sulla base del “onore” (quando un membro della famiglia uccide una donna per il fatto che il suo comportamento sessuale, reale o una sospetta gravidanza diano “cattiva reputazione” della famiglia) e femminicidio commesso da estranei. Quest’ultima classe di femminicidio è il più ricorrente in America Latina. In particolare qui, l’Osservatorio del femminicidio in Argentina ha rivelato che è statocommesso un femminicidio ogni 30 ore nel 2013, 295 in totale (16% in più rispetto al 2012).
Cioè, la ricorrenza con cui le donne vengono uccise, in circostanze che non sono di furto né altro motivo dimostrato (se non gelosia, paura di abbandono o tentativo di controllare e sottomettere le donne) rivela un tendenza che non ha alcuna correlazione o somiglianza nel caso degli uomini. Il concetto è necessario, lascialo in pace.

Ed  ecco il bandolo della matassa che  il femminicidio promuove  le differenze di genere  è palese dal fatto che  la vita di una donna  vale  di più di quella di un uomo ed è palese anche  dalla  frase “- “Un momento! Ma con questa logica non si può dire che quando una donna uccide un uomo lo uccide per il fatto di essere uomo? –
Beh, non avevamo previsto il diritto a replica in questo testo, però, dal momento che lo si chiede: no.

Ed ecco servita la  differenza  di genere  in un caso esiste la colpa  di essere nate donne cosa che  non succede se ad essere vittima  è un uomo (probabilmente se lo meritava) …

7. Non chiamare “nazi”-femministe le femministe. Comparare il femminismo al nazismo è di un’ignoranza atroce che non credo tu voglia esibire. Il femminismo è un movimento (o meglio, un insieme di movimenti) per la parità tra uomini e donne in un mondo che, se ci concedi anche solo un minimo di ragione a ciò che stiamo dicendo, è notevolmente disuguale tra generi. E ‘ vero che sono stati compiuti progressi nel garantire condizioni più eque per uomini e donne. Questo è merito del femminismo! Che tu abbia conosciuto donne che si definiscono femministe e ti sia sentito da loro bistrattato non è rilevante. In primo luogo ti invitiamo a riflettere su questo abuso. Esamina la situazione: forse non si trattava di “maltrattamento”, forse ti sei sentito colpito internamente da qualcosa che hanno fatto o detto ma non necessariamente era rivolto a te. Non è raro che un uomo (o una donna con la mentalità machista, ce ne sono molte) si senta attaccato quando sente parlare le femministe. Una persona spesso si sente attaccata davanti ad espressioni e visioni del mondo che contraddicono fortemente il modo in cui la propria vita è strutturata, i propri costumi e i propri valori. Machismo è esattamente questo: un modo in cui abbiamo strutturato la nostra vita, funzioni e ruoli di uomini e donne e dei nostri desideri. E’ logico il femminismo lo violenti, tuttavia, mettiti al posto dell’altra persona e pensa. Forse diventerai consapevole che c’è molto da cambiare per vivere tutt* un po’ più felici.

Che  mi dicono assassino perchè ho il pene  non è rilevante, e non sarebbe nazi femminismo?  Io spesso mi metto nei panni dell’altra persona  ma credo che  queste  femministe non facciano altrettanto ,comunque già indicare che  la vita di una donna  vale più di quella di un uomo è sintomo di nazifemminsimo e ,fino a quando questo non cambierà io continuerò a chiamarle  nazifemministe che  poi sono quello che  sono

In conclusione articolo che  ,anche  in Argentina  ,segue  le  orme  italiane  , sembra una fotocopia  di tanti articoli italiani che  ho letto ,articolo di radical chic  che  vogliono cambiare  le  persone  , da destra a sinistra  tutti vogliono cambiare  le  persone  ,chi usa  il gioco del rispetto e incolpa gli uomini ,chi vuole mandare a casa  e  incolpa di avere  un colore della  pelle  diverso ,non cambia  la sostanza .. lo so che sono pedante  ,ma  un antifemminismo di sinistra, come  piace a me  deve  imputare su questo punto

http://www.orillasur.com/consejos-utiles-para-no-ser-un-imbecil-sexista/

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