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Viva Gasparrini

22 gennaio 2015

Ragazzi a questo uomo bisognerebbe fargli un monumento, ho letto il suo ultimo articolo e vi ricordate la favoletta a colori che  il femminismo è di sinistra ,anzi è comunista (cioè di più) ? Nel suo articolo spazza via ogni dubbio su questa favoletta ..andiamo con ordine http://narrazionidifferenti.altervista.org/comunicare-lantisessismo-agli-uomini-un-post-di-lorenzo-gasparrini/?doing_wp_cron=1421926669.1785609722137451171875

Comunicare l’ antisessismo significa letteralmente, per la maggior parte degli uomini, comunicare loro un altro modo di vivere. Significa parlare soprattutto agli uomini di un mondo che smentisce sistematicamente tutte le loro certezze. Perché riconoscere il sessismo, cioè essere sensibili all’ antisessismo, significa riconoscere che ciò che per gli uomini viene sentito normalmente come libertà è invece una costrizione, ciò che viene creduto piacere è invece sofferenza, quello che viene indicato come coerenza e “valori” sono invece ipocrisie e falsità. Questa sensibilità diversa e alternativa va trasmessa con le stesse parole con le quali il patriarcato trasmette e propaganda la sua:non ci si può inventare una lingua incomprensibile per parlare di antisessismo. Il potere – la MONETA DI SCAMBIO del patriarcato – si è da tempo parcellizzato in mille micropoteri che assecondano il desiderio di potere di ogni uomo, in ogni aspetto della sua vita. Una Bastiglia non è più possibile, perché non c’è più un Luigi XVI che racchiude in sé tutto il potere. Se una rivoluzione è possibile, sarà fatta uomo per uomo, giorno per giorno, parola per parola. Ce n’è per tutti.

Mette già in chiaro una cosa ,i sessisti sono solo gli uomini , lo si evince chiaramente da queste poche righe  ,non dice che  le PERSONE  possono essere sessiste, punta il dito contro gli uomini che  ,essendo potenti grazie al patriarcato (che  lui chiama micropoteri) vivono la libertà che  invece è una prigione  ecc ecc … Ah si ,la bontà sua indica nella maggior  parte degli uomini ,viene da dedurre tuti gli altri meno che  lui 🙂

Le parole per farla ci sono già; in questo l’antisessismo maschile è fortunato. Si può attingere a un enorme lavoro già fatto dai femminismi che da decine e decine di anni elaborano, spiegano, sperimentano, fanno esperienza di un sentire alternativo al machismo, di una politica alternativa a quella fallocentrica, di abitudini erelazioni non maschiliste. Certo, questo depisito di conoscenze e di esperienze non è immediatamente utilizzabile, perché non è fatto per il corpo e il linguaggio dell’uomo. L’uomo non deve resistere al patriarcato: deve abbandonarlo. Sta all’uomo trovare il modo di assimilare tutto ciò nel suo modo non sessista.

Quindi i femminismi (come  i bambini dell’asilo ) fanno una fatica  immane  a spiegare agli uomini la via da seguire dell’abbandono del patriarcato ,non resistenza ,ma abbandono ..abbandonare e resistere ad una cosa che  non c’è mi sembra dura  ma  …  andiamo avanti

Le difficoltà sono enormi, e proprio cominciando dal linguaggio e dalla comunicazione. Per un uomo i femminismi sono difficilmente accessibili – come già per chiunque – dato che la loro esistenza e la loro storia è soffocata da ogni tipo di luogo comune e stereotipo atto a impedirne la conoscenza diretta. In più, questo stigma sociale su di loro è amplificato da media e linguaggi a loro volta ipocriti e ignoranti che amplificano la forza e la quantità dei messaggi demistificanti o disturbanti riguardo i femminismi, l’antisessismo, gli studi di genere.

i femminismi, tra mille difficoltà (le difficoltà sono enormi), tentano di spiegare agli uomini (questi 4 caproni ignoranti) come devono vivere ed educare (no so mi ricorda il 3 reich), purtroppo i media non aiutano in questo e l’uomo caprone non riesce a capire un tubo come si deve comportare, senza uomini sarebbe sicuramente un mondo migliore  (ovviamente escluso il Gasparrini ,già illuminato da tempo) ,comunque  adesso arriva il piatto forte

C’è tutta la forza di una cultura patriarcale in moto perenne per impedire che un numero quantitativamente rilevante di uomini si renda conto del giogo che li tiene prigionieri, e che assume ai loro occhi, da quando sono nati, tanti nomi di “qualità”:virilità, potere, capacità di sedurre, egoismo, prepotenza, forza fisica, insensibilità… I dispositivi linguistici da usare sono tanti e molto diversi fra loro, perché tanti e molto diversi fra loro sono gli uomini che sperimentano da subito, da appena nati, i vantaggi della fratellanza nel patriarcato. Patriarcato che sa ben differenziarsi, a sua volta, offrendo agli uomini eterosessuali di ogni classe sociale, e desiderosi dei destini più diversi, un modo comune di sostenere la propria esistenza: basarla sullo sfruttamento, l’invisibilità o la soggezione degli altri generi.

Clap clap clap , il buon Gasparrini si ferma  (bontà sua o perchè l’ha dimenticato?) a l’uomo eterosessuale di ogni classe sociale i più snob dicono che sia anche  di razza caucasica ,l’uomo che detiene il potere insomma  ,se segui queste tre regole non ci sono storie  ,sei il padrone del mondo, guardate bene dice di “QUALSIASI CLASSE SOCIALE” quindi bisognerebbe spiegare a quel giovane laureato di 28 anni che vive in una panchina, che  probabilmente è un suo vezzo, di dormire all’aperto , gli sarebbe da spiegare che  lui ,essendo bianco ,uomo ( non so se eterosessuale) ha  il potere in mano, qualche volta mi domando se ci fanno o ci sono …. http://fanpa.ge/3RU8z (sembra  che  sia una bufala in questo caso, ma  non che  manchino casi di questa  gravità)

Le difficoltà sono enormi, quando ogni giorno c’è una figura di grandissimo impatto mediatico che assesta una tremenda mazzata a un sano e libero rapporto tra i sessi e i generi; per esempio, parlando della normalità di tirare un pugno a chi offende tua madre. Ogni giorno c’è da rifare, per ogni notizia di cronaca o di politica, il vecchio discorso di dividere la colpa dalla responsabilità: discorso per cui se certo non è mia la colpa di quel femminicidio, dovrei interrogarmi su quale responsabilità ho nel non fare nulla per cambiare il clima culturale nel quale è stato possibile, accettabile, nominabile con l’irresponsabile etichetta di “raptus”. Il patriarcato è tanto abile nel produrre difese del proprio potere da aver già ben alimentato contro-discorsi disturbanti: il maschio è in crisi, il patriarcato è alla fine, lo si sente cantare dagli anni ’70.Per vedere quanto siano reali queste chiacchiere, è sufficiente visitare un qualsiasi grande negozio di giocattoli. E’ lì che si producono gli attrezzi per i giovani maschi, ed è lì che si vede quanto il sessismo patriarcale prosperi, relegando un già svilente “rosa” a un minimo spazio, a poche tristi possibilità di vita.

Ripete ancora che  le difficoltà sono enormi e non poteva certamente mancare la classica violenza contro le donne  il famigerato femminicidio e si interroga cosa può fare per cambiare la cultura dove noi uomini fallodotati e ignoranti prosperiamo (tutti fuori che  il Gasparrini), che  il maschio sia  finito lo dicono i vari articoli e televisioni dove del maschio se ne parla poco e di quel poco male  ,questo è il clima culturale dove viene cresciuto un giovane maschio ,farsi dire che  ,essendo fallo dotato è un violento a prescindere ,e quell’etichetta di raptus non ha mai fatto caso il buon Gasparrini in che contesto avvengono i famosi femminicidi ? La maggior parte dei casi avvengono in famiglie disagiate (mai sentito di un politico che compia  un femminicidio ,nemmeno di un calciatore in attività) di solito avvengono in famiglie  odove si ha perso il lavoro e se crede che un bicchiere di vino non faccia danni vadi il buon Gasparrini a fare un giretto negli alcolisti anonimi ,ci sono andato in una sera ( non per me) e le storie sono davvero tremende  ,poi sui giocattoli e il rosa che  svilisce … mah ,sarà anche  vero ,però nessuna legge impone ad un genitore di comperare un giocattolo azzurro

Per tutto questo, il mio discorso antisessista è sempre essenzialmente ironico. Ho il dovere di essere preparato, di conoscere il più possibile, di valutare tutte le sfumature – in opposizione a un maschilismo ignorante, insensibile, banalizzante – ma questo non basta. Il discorso imperante, l’onnipresente parola patriarcale dev’essere continuamente ribaltata, smascherata, smentita, disertata. Comunicare antisessismo è – per come lo immagino e pratico io – far saltare in aria il dispositivo linguistico patriarcale, per svelarne l’implicita violenza; rigirare il senso, svelare il nascosto, esprimere il non detto senza usare quella stessa violenza. Il machismo dell’autorità paterna, maritale, maschile va smontato, non distrutto. Il gioco politico maschilista, che coinvolge tutti i sessi, vasmascherato, non abbattuto. L’abitudine violenta a comandare, il diritto al consenso, la “naturale” superiorità così tipici del maschio eterosessuale nei confronti degli altri sessi e generi vanno neutralizzati, non cancellati. Il rischio di ripetere la violenza patriarcale in senso contrario è troppo alto, e significherebbe rimettere in circolo quella odiosa prepotenza che si vuole debellare.

L’ironia è sicuramente un arma efficace e vincente, il femminismo invece si comporta come  il buon Gasparrini teme ,cioè il ribaltamento della situazione  ,lo si capisce che  “donna e meglio ” non persona è meglio, ma donna  è meglio ,quindi sperare nel femminismo e debellare i movimenti maschili, mi sembra un arma  non vincente

Per la maggior parte degli uomini non ci sono alternative al linguaggio e al mondo patriarcale nel quale sono nati e hanno ottenuto tutto ciò che hanno. Distruggerlo senza consapevolezza, senza lasciarne immaginare un altro, significherebbe solo produrre altri maschi violenti. Si deve rinunciare ai vantaggi del patriarcato per qualcosa di migliore, e non perché un’altra autorità viene a prendere il suo posto. E questo qualcosa di migliore esiste, e funziona, e si può fare, sia come mondo con gli stessi diritti e le stesse opportunità, l’uguaglianza politica, economica e sociale di tutte e tutti, sia comerelazioni umane, intellettuali e sessuali finamente libere da stereotipi, ruoli, maschere e finzioni di potere.

Quindi ,se io maschio .eterosessuale e bianco (non lo dice ma  è sotto inteso) devo rinunciare ai privilegi (?) del patriarcato , per un mondo migliore A quali privilegi devono rinunciare questi ? lavori usuranti Fema-Camps_2 sicurezza_lavoro Tutti uomini…i cosiddetti privilegiati , mi si dirà eh anche  le donne non se la passano bene mondine contadine Certamente lavori differenti e condizioni differente ma ugualmente difficili io ,al contrario del Gasparrini, non faccio una distinzione di sesso ma ancora la faccio di classe …

3 commenti leave one →
  1. Daniele permalink
    22 gennaio 2015 19:49

    Mauro
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    Quindi ,se io maschio .eterosessuale e bianco (non lo dice ma è sotto inteso) devo rinunciare ai privilegi (?) del patriarcato , per un mondo migliore
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    Esatto Mauro, pur non dicendolo chiaramente, il tipo si rivolge ai “maschi” eterosessuali e bianchi, nonché occidentali…
    Questi castrati sono fatti così: oltre a campare di stronzate, sono degli ipocriti, dei vigliacchi “da paura”. In confronto a loro, anche la femmina più femminile, è più… virile.

  2. Paolo permalink
    25 gennaio 2015 16:25

    il fatto è che io non credo che “virilità” o (capacità di sedurre” (la quale fra l’altro non è una esclusiva degli uomini) siano necessariamente “gabbie”. Secondo me possono esserci tanti modi, più o meno diffusi, ma sempre legittimi di vivere l’identità maschile
    Lo stesso dicasi per l’identità femminile

  3. Albert permalink
    28 gennaio 2015 07:39

    Ho fatto una fatica terribile a leggere fino alla fine, non ho parole .

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