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Discriminazione

21 settembre 2013

Rubo il titolo a questo articolo che ho letto

http://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2013/09/21/discriminazione/

Prende spunto dalla petizione che ha promosso Adiatum …e che io stesso ho firmato ,Adiatum è una associazione che tratta di minori dalla parte dei padri separati (che lei definisce una roccaforte)

Strana categoria quella dei padri separati … alcuni la indicano come un gruppo di pedofili (niente meno) ,chi di uomini violenti e chi tutti e due insieme , che ci siano non lo metto in dubbio ,ma farne una categoria cosi pericolosa credo che ,insomma,bisogna anche valutare le varie situazioni ma ,pensandoci poi ,non è poi tanto strana ,di soliti i poveri vengono anche presi per il culo come diceva Cancarlo Pravettoni (mai dire gol e l’ultima parola) impersonato da Paolo Hendel “Questi poveri non mi sembrano poi cosi svegli ..dormono al freddo e mangiano male ,non mi sembrano delle cime di intelligenza” ..Comunque come l’articolo è davvero lungo prendo gli spunti essenziali ,iniziamo dalla definizione di discriminazione …

La discriminazione consiste in un trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria.

Due sono le caratteristiche necessarie a definire discriminazione un atteggiamento nei confronti di un individuo o un gruppo di individui:

un trattamento particolare, diverso rispetto agli altri individui o gruppi di individui;
un’assenza di giustificazione per questo differente trattamento.
Con questa definizione è chiaro che esistono trattamenti particolari non discriminatori, perché trovano il loro fondamento nella situazione nella quale vengono agiti.

Per chiarire questo concetto faccio un esempio:

per gli alunni con disabilità sono previste prove di esame specifiche, relative agli insegnamenti impartiti. Le prove possono essere differenziate, e si basano sul PEI (piano educativo individualizzato) dello studente. Il loro valore è lo stesso di quelle ordinarie.

Anche per gli studenti non di madrelingua italiana il nostro sistema scolastico prevede la possibilità di stilare dei PEI e non perché gli stranieri sono portatori di una qualche disabilità, ma perché sono svantaggiati rispetto gli altri studenti, in quanto non in possesso delle medesime competenze di partenza degli altri studenti.

Questa attenzione alle particolari esigenze degli individui costituisce discriminazione verso coloro che non ricevono le medesime attenzioni?

No, perché il trattamento diverso (diverso: non migliore o peggiore) è giustificato dal contesto. In altri termini, è proprio il trattamento particolare lo strumento per ristabilire la parità.

Tutto giusto …però mi ricordo un bell’ intervento di Alex Zanardi sul caso Pistorius  che voleva correre le Olimpiadi “ufficiali” (cosa che ha anche fatto )

“Pistorius per me potrebbe anche correre ,però bisogna vedere se le protesi che porta non gli diano un a spinta in più di chi ,essendo normo dotato ,non riesce ad arrivare con gli allenamenti ,praticamente ci sarebbe una discriminazione al contrario (ricordiamo che anche Zanardi porta le protesi)” , quindi ,a me va benissimo che queste persona davvero sfortunate ,possono avere le mie possibilità ,ma non che sia una scusante per avere una agevolazione …”

Poi porta la petizione che la trovate in questo Link  http://www.change.org/it/petizioni/al-presidente-del-consiglio-dei-ministri-on-enrico-letta-chiediamo-al-governo-di-modificare-il-decreto-sul-c-d-femminicidio-solo-un-approccio-plurale-di-tutta-la-societ%C3%A0-pu%C3%B2-portare-ad-una-attenuazione-degli-episodi-di-violenza?share_id=cHwflrRbTh&utm_campaign=signature_receipt&utm_medium=email&utm_source=share_petition

L’uso strumentale delle “false accuse”, è una piaga sociale, dimostrata nei numeri, dai Tribunali di tutti i paesi occidentali, spesso suggerito e sostenuto, nei confronti di mogli e compagne, da improbabili associazioni, che esistono e vengono alimentate, solo per perseguire uno “spauracchio” costruito a tavolino, con il neologismo “violenza di genere”. Nate come gruppi di pressione, per aumentare il potere delle donne nella società (empowering femminile), tali associazioni, nella degenerazione globale, sono ormai divenute entità fini a se stesse, che per poter vivere alle spalle della società lavoratrice e dello Stato, ed averne lauti finanziamenti, devono costruire allarmi sociali, mantenendo costante una vera e propria guerra contro uomini e padri, creando e “gonfiando” a dismisura il fenomeno della violenza, anche nei Paesi dove il fenomeno è più basso come l’Italia. (come si vede nei grafici delle statistiche internazionali ufficiali es. UNODC). Il risultato di tutto questo, è la violazione dei diritti umani fondamentali (i basilari garantiti dalla costituzione)…

Questo è uno dei commenti che lei porta ad esempio ,commento che mi trova concorde ,cosa c’è di sbagliato in questo  ?

Le argomentazioni contro l’introduzione del termine femminicidio nel nostro ordinmento sono, riassumendo, queste:

una legge a tutela delle donna è una legge discriminatoria perché non rispetta il principio che stabilisce che tutti gli esseri umani godano della medesima tutela;
una legge a tutela delle donne sottintende necessariamente che vi sia una predisposizione gentica del maschio a delinquere e una predisposizione genetica della femmina a subire violenza;
i dati sui femminici sono gonfiati ad arte da gruppi di pressione che agiscono con l’intento di aumentare il potere delle donne, ma in realtà non sussiste alcuna emergenza;
qualcuno occulta i dati sulla violenza subita dagli uomini;
fornire alle donne degli strumenti per tutelarsi condurrà le donne ad approfittarsene e la mole già consistente di false accuse contro gli uomini è destinata ad aumentare.
Sul fatto che i dati sui femminicidi siano inventati oppure presentati in modo da fornire all’opinione pubblica una quadro della situazione che non corrisponde alla realtà, è veramente frustrante doversi esprimere ancora.

Queste sono le giustificazioni che porta Adiatum a difesa della petizione , mi trova concorde in tutto ,ma lei risponde in questo modo
Ma facciamolo: l’ Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) in una conferenza stampa a Palazzo Chigi ha presentato un rapporto sulla violenza contro le donne, pubblicato il 18 luglio 2013.

Secondo questo rapporto sei milioni e 700mila donne italiane tra i 16 e i 70 anni sarebbero vittime di abusi fisici e sessuali e circa un milione di donne potrebbero aver subito stupri o tentati stupri. Eppure, del 14,3% delle vittime di violenza, solo il 7% lo ha denunciato.

Il presidente di Sip (società italiana di psichiatria) Claudio Mencacci ha illustrato durante l’incontro gli allarmanti dati del femminicidio che, nei primi sei mesi del 2013, ha fatto già 65 vittime, con una media, cioè, di una donna uccisa ogni due giorni e mezzo. Mencacci ha poi puntato l’attenzione sul tema della violenza sulle donne in stato di gravidanza: «il 30% dei maltrattamenti che le donne subiscono, ha inizio proprio durante il periodo di gestazione e una donna su quattro e’ tuttora vittima di abusi in questa fase della vita». Ma non e’ finita qui, ha avvertito Mencacci: ”e’ un dato allarmante questo, cui si somma quello secondo cui il 69% delle donne maltrattate in gravidanza continuino a subire violenze anche dopo la maternita”’. E queste, precisa il presidente di Sip, ”hanno delle conseguenze che vanno dal distacco di placenta a disturbi alimentari, da infezioni a problemi psichici, come i disturbi d’ansia e del sonno, dall’abuso di alcol e farmaci a tentati omicidi”.

Vogliamo definire l’OMS o la Società Italiana di Psichiatria delle associazioni mosse dal desiderio di aumentare il potere delle donne a discapito di tutti i cittadini di sesso maschile? Che interesse avrebbe l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad occultare i dati sulle violenze subite dagli uomini? Perché il Professor Mencacci (un uomo) si dimostrerebbe ansioso di postulare una genetica predisposizione dei maschi alla violenza?

In realtà – e questo lo sa chiunque si interessa di discriminazione di genere – qualsiasi discorso intorno alla violenza di genere esclude motivazioni di tipo “genetico”.

Ah si ? Non è proprio cosi , vero che possono essere state scritte da invasate ,ma mi ricordo che intanto ,la violenza è solo maschile è deriva dal fatto che il cervello dell’uomo ,in una zona verso il cervelletto  ,abbia una ghiandola che esprime violenza  (letto lo giuro) 

La frase “la violenza contro le donne è un problema soprattutto culturale” l’abbiamo sentita così tante volte, soprattutto negli ultimi tempi, che il fatto di dover ribadire che la fisiologia del corpo umano non c’entra niente è veramente frustrante.

Nessuno ha mai sostenuto che nel cromosoma Y si nasconda il seme della violenza e il parlare di genetica è un mero trucchetto retorico. Come ho già spiegato altre volte, la tattica prende il nome di strawman, o “argomento dell’uomo di paglia”: per contrastare un argomento lo si ripropone in maniera errata, inserendo degli elementi facilmente confutabili.

Allora il cromosoma “Y” non centra (anche se alcune hanno detto che è uno scherzo della natura ) ,ma è un problema culturale , e questo problema culturale cosa è ? Ma c’è lo spiega Massimo Lizzi

Il femminicidio è un problema strutturale. Perchè fa parte della struttura sociale patriarcale. La violenza di genere esprime il potere degli uomini sulle donne e contribuisce a preservarlo. Anche se pochi uomini sono espressamente violenti, la loro violenza ha un effetto intimidatorio generale, per cui induce le donne a sottomettersi agli uomini. In vario grado: dalla sottomissione per paura nei confronti degli uomini peggiori alla sottomissione per gratitudine nei confronti degli uomini migliori. Qualcosa di simile succedeva in conseguenza dei linciaggi dei neri, dopo la guerra di secessione americana. Il Ku Klu Klan era una minoranza. Pochi bianchi erano violenti. Ma la loro violenza contribuiva a intimidire tutti i neri e a predisporli alla sottomissione nei confronti di tutti i bianchi. La violenza razziale era espressione e funzione di una gerarchia razziale. A vantaggio di tutti i bianchi, a scapito di tutti i neri. Questo è il motivo per cui, di fronte alla violenza sulle donne, la grande maggioranza degli uomini è silente, indifferente, indulgente, minimalista, variamente contestualizzatrice e giustificazionista. Dalla rappresentazione del raptus a quella del delitto passionale. Sullo sfondo della rassegnata constatazione che, da che mondo e mondo, è sempre accaduto così e oggi non sta succedendo nulla di nuovo o di diverso. Se le femministe dicono “strutturale”, loro preferiscono dire “fisiologico”.

Quindi: quando si parla di “problema culturale” non si accusano tutti gli uomini di usare violenza o di essere potenzialmente violenti, ma si accusa la maggior parte degli uomini (non tutti gli uomini) di essere indifferente al problema o di trattare i violenti con estrema indulgenza o di trovare le più pittoresche giustificazioni alla violenza quando è perpetrata contro una donna.

Quindi gli uomini non sono violenti ,ma sono responsabili della violenza ed hanno un vantaggio incredibile in tutto questo , allora come mai

Le morti sono quasi totalmente maschili

I suicidi pure

Gli homeless sono anch’essi quasi tutti uomini

Sono domande che bisogna porsi ,perchè ,a me suona strano che , questi uomini pieni di privilegi ,vanno a fare i lavori più pericolosi ed a suicidarsi , sopratutto per la mancanza di lavoro e che i barboni che io ho visto c’è ne fosse stata una che era una donna (ovvio che ci sono ,ma io non ne ho viste)

Il modus operandi più comune nell’approcciarsi alla violenza di genere è infatti la colpevolizzazione della vittima: l’omicida, ci dice Adiantum, uccide sempre una “particolare” donna, e non una qualunque, ergo quella donna avrà fatto qualcosa per provocare il raptus di violenza… e quindi sotto sotto se lo merita.

Non è quello che intende Adiatum (almeno io credo ) credo che ,per particolare intenda una donna che faccia parte della vita del criminale  (resta sempre un criminale uno che uccide una persona) ,quindi per “particolare ” credo non è perchè se lo merita (solita scusa delle femministe ) ma perchè facente parte della vita dell’uomo

Una donna potrebbe avere altrettante ragioni per aggredire il suo partner maschio, eppure a subire violenza sono principalmente le donne; donne particolari, uniche, una diversa dall’altra ed accomunate solo dal fatto di essere donne. Ecco perché si chiama femminicidio.

Dagli ..allora facciamo il solito esempio …se io uccido una donna,”IN quanto donna” docrei uccidere anche una donna che incontro per strada ,senza conoscerla , perchè la sua unica colpa è di essere di sesso femminile , cosa che succede con i Gay (ad esempio) le violenze su di loro vengono fatte da persone estranee  ,subiscono queste violenze perchè il loro orientamento sessuale è la discriminante (spero di essere stato chiaro) ..che poi le donne non aggrediscono ,ho dei seri dubbi  ,diventa lungo ma la lista del 2012 devo ,a questo punto metterla

10 gennaio 2012-Torino – Poliziotta assolda killer per ammazzare l’ex marito: vivo per miracolo
21 gennaio 2012-Torvaianica (RM) – Litiga con l’ex e lo accoltella al collo: arrestata
01 febbaraio 2012-Trieste – Litiga con fidanzato e lo accoltella: tentato omicidio, arrestata
01 febbraio 2012-Genova – Arrestata 53enne: lasciata dal “fidanzato” ha tentato di avvelenare il marito pensando che fosse colpa sua
10 febbraio 2012-Udine – Uccide il convivente con una coltellata al cuore
23 febbraio 2012-Cerredolo di Toano (RE) – Tre coltellate al collo del marito: tentato omicidio
24 febbraio 2012-Prato – Una 74enne prende uomo a sprangate in testa: è tentato omicidio
02 marzo 2012-Tremestieri E. (CT) – tenta di uccidere il marito 75enne soffocandolo
04 marzo 2012 –Diamante/Cosenza – Litigano e lei lo accoltella: tentato omicidio,arrestata
05 marzo 2012-S. Agata Militello (ME) – Per una lite accoltella il fidanzato al torace: tentato omicidio
24 marzo 2012-Revigliasco (AT) – Sempre grave l’uomo accoltellato alla gola, la donna è accusata di tentato omicidio
25 marzo 2012-Bagnacavallo (RA) – Violenza domestica: sgozzato dalla convivente
17 aprile 2012 – Milano:cosparge d’alcol il marito addormentato e gli dà fuoco: è tentato omicidio
02 maggio 2012-Genova Accoltella il convivente, arrestata con l’accusa di tentato omicidio
05 maggio 2012-Villapiana (CS) – Arrestata la donna che ha ucciso marito e figlia
07 maggio 2012 – Atella (PZ) – Sequestra l’amante e tenta di ucciderlo perché vuole lasciarla
09 maggio 2012 – Avellino – scampa alla morte per miracolo: accoltellato all’addome dalla moglie
14 maggio 2012 – Gioia Tauro (RC) – Donna ordina a marito e figlio l’uccisione del pretendente della figlia: arrestati
14 maggio 2012-Livorno La tradisce, lei lo sevizia ai genitali: uomo di 60 anni muore a Livorno
15 maggio 2012-Paderno D’Adda, Omicidio di Paderno d’Adda, l’arrestata accusa il cugino
28 maggio 2012 – Pescara – donna romena tra i mandanti di tentato omicidio
21 giugno 2012 – Bagnolo Piemonte (CN) – Pensionato 58enne trovato accoltellato indiziata la moglie trovata in stato confusionale
23 giugno 2012-Foggia – Padre separato ucciso in un agguato dalla ex suocera, mentre andava a prendere il figlioletto
27 giugno 2012 – CORI (LT) Donna accoltella il compagno alla schiena
08 liglio 2012 – Cagliari – Per gelosia spara al convivente: tentato omicidio
12 luglio 2012 – Orte (VT) – Una 43enne cerca, con l’attuale amante, di uccidere l’ex convivente
12 luglio 2012 – Boscoreale (NA) – Tenta di far uccidere l’ex marito: voleva metà dei beni
17 luglio 2012 – Milano-Accoltella il fidanzato per gelosia e poi fugge: arrestata per tentato omicidio
21 luglio 2012 – Melissano (LE) – Donna uccide marito a coltellate
31 luglio 2012 – Monza: travestita da Eva Kant tenta di uccidere la moglie dell’amante a colpi di siringa nel cuore
01 agosto 2012 – Venezia: donna aggredisce l’ex amante con due coltellate: tentato omicidio
01 Agosto 2012 – Roma (Casalotti) – Donna accoltella il marito. Arrestata per tentato omicidio
02 settembre 2012 – Vibo Valentia, accoltella e uccide marito 78enne dopo lite: arrestata
03 settembre 2012 – Pescara – Donna 35 enne e fidanzato in carcere per tentato omicidio
04 settembre 2012 – Scilla (RC): donna 44enne accoltella il compagno in camera da letto:tentato Omicidio
13 settembre 2012 – Floridia (SR) – Due donne rivali per amore saffico si contendono una terza: finisce a coltellate
21 settembre 2012 – Potenza – accoltella marito durante lite: arrestata per tentato omicidio
26 settembre 2012 – Frosinone – tentato omicidio, accoltella polacco: arrestata
30 settembre 2012 – Pavia – Tentato omicidio, accusata pure una donna
02 Ottobre 2012 – Caserta – Il fidanzato discute, lei accoltella l’altro alle spalle: arrestata per tentato omicidio
11 ottobre 2012 – Cervignano del Friuli (UD) – Accoltella e uccide il convivente
22 ottobre 2012 – Sorso (SS) – uccide con una improvvisa coltellata all’addome l’uomo col quale discuteva animatamente: arrestata
29 ottore 2012 – Camisano (CR) – Anziana accoltella il marito
06 novembre 2012 – Milano – Tentato omicidio in via Degli Apuli:Accoltella il marito nel sonno alla giugulare
11 novembre 2012 – Vittoria (RG)- pregiudicata accoltella l’ex e gli sfascia la macchina
11 novembre 2012 – Fano (PU) – Anziana 80enne accoltella il marito
15 novembre 2012- Settebagni (RM) – tentato omicidio, bastonate a ottantenne dalla vicina di casa: l’anziano è grave in ospedale
20 novembre 2012 – Lanciano (CH) – coltellata nell’orecchio del compagno: arrestata per tentato omicidio
21 novembre 2012 – Vasto – Marito accoltellato dalla moglie: è tentato omicidio
30 novembre 2012 – Buccinasco (MI) – Donna pianifica l’uccisione dell’ex marito dell’amica di cui si era innamorata. Fermata in tempo dalla GdF.
06 dicembre 2012 – Roma – acido in faccia e martellate in testa alla rivale in amore: arrestata
06 dicembre 2012 – Montescudaio (PI) – Accoltella al volto e all’inguine il marito nel sonno e poi o colpisce con un sasso.
16 dicembre 2012 – Frosinone – Donna 68enne Spara 4 colpi di pistola contro l’ex marito
19 dicembre 2012 – Giaveno (TO) – Donna spara all’uomo cui doveva 8.000 euro e tenta il suicidio
20 dicembre 2012 – Modena: Donna 43enne uccide il fratello con trenta colpi di pistola

Si finisce con le false accuse

 

Ed ora, last, but not least, le false accuse.

Le false accuse di violenza sessuale o domestica non sono un fenomeno dilagante come sostiene Adiantum – anzi si verifica piuttosto raramente che le accuse presentate da una donna si rivelino false. Questo è quello che sostengono tutti gli studi condotti sull’argomento.

Ne ho scritto tanto, quindi vi rimando agli articoli in merito:

Sui falsi abusi

Lei mente

Le false accuse e i cerchi nel grano

Le false accuse in Autralia: gli studi confermano che sono comuni come i quadrifogli

Al lupo! Al lupo!

Vorrei citare Keir Starmer, Director of Public Prosecutions (DPP), ovvero capo del Crown Prosecution Service del Governo della Gran Bretagna:

la convinzione errata che le “false accuse” di stupro o violenza domestica siano comuni può minare il lavoro di polizia e autorità giudiziarie nel momento in cui si trovano ad investigare su questo genere di crimini.

Su una cosa concordo con la petizione: il Governo ha il dovere di varare una effettiva task force, con tutti gli esperti del campo, allo scopo di sfatare una volta per tutte questo mito sulla genetica predisposizione delle donne ad accusare poveri maschi innocenti. La campagna di disinformazione che in questi anni ha dipinto le donne (tutte le donne) come potenziali bugiarde rischia di mettere in serio pericolo la vita di donne e bambini, più di quanto non lo sia già.

Allora alcuni dicono che sono 80 % ,altri dicono che sono rarissime ,un pochino quando si parla del berlusconi nazione che ,per alcuni giornali è un mascalzone ,per altri è un perseguitato , non che magari ,un pochino abbiano ragione entrambi ? Di solito succede con numeri cosi discordanti e che ,magari ,queste false accuse forse non sono 80 % ,ma nemmeno cosi poche  ?

Ma finisco con una frase solamente  LA VIOLENZA NON HA GENERE,   può bastare ?

 

2 commenti leave one →
  1. Emanuele Di Felice permalink
    22 settembre 2013 12:24

    Una mia risposta a Ricciocorno.
    Sono graditi suggerimenti o critiche.

    “sei milioni e 700mila donne italiane tra i 16 e i 70 anni sarebbero vittime di abusi fisici e sessuali e circa un milione di donne potrebbero aver subito stupri o tentati stupri. Eppure, del 14,3% delle vittime di violenza, solo il 7% lo ha denunciato”.
    “In queste inchieste, non è certo che le donne che dicono di essere state stuprate lo siano effettivamente state . Sono dichiarazioni unilaterali di persone che affermano di essere state oggetto di stupro. Nelle domande che vengono poste loro, non gli si chiede di indicare i fatti ai quali fanno riferimento, in modo da poterli confrontare con le definizione giuridiche di questo reato(Marcela Iacub Una società di stupratori?)”.
    “la pretesa impunità dello stupro non è che un inganno per rivendicare il diritto esorbitante delle donne a qualificare giuridicamente un rapporto come consensuale o coatto. Insomma, per concedere loro il potere arbitrario e discrezionale di far condannare per stupro l’uomo con cui hanno avuto un rapporto sessuale( Marcela Iacub)”
    “le statistiche sulla violenza sono incentrate sul vissuto femminile a prescindere da ogni riferimento oggettivo, da ogni distinguibilità da parte di terzi del fatto ed ovviamente dalle intenzioni maschili(Rino Della Vecchia Questa metà della terra).”
    Sono i giudici che hanno il potere di decidere chi è violento e chi no, non le donne.
    Esiste la presunzione di innocenza e non la presunzione di colpevolezza, ma pare che per le femministe la parola della donna deve essere trattata come irrefragabile, va presa per buona a prescindere.

    “Nessuno ha mai sostenuto che nel cromosoma Y si nasconda il seme della violenza e il parlare di genetica è un mero trucchetto retorico”, si nega esplicitamente ciò che si afferma implicitamente. Si parla degli uomini per parlarne male. Addirittura i sacrifici maschili, il bene maschile che gli uomini hanno compiuto per le donne vengono trasformati in male: come un’altra forma di dominio sulle donne. Per le femministe il male compiuto dagli uomini è male, ma anche il bene compiuto dagli stessi è male. Si chiede agli uomini la conversione, perché in questi non vi è nulla di buono, nulla da salvare. Inoltre, la violenza di pochi viene fatta ricadere sulla testa di tutti.
    Criminalizzare gli immigrati usando i crimini di alcuni immigrati viene considerato razzismo, lo stesso schema applicato agli uomini non viene considerato sessismo.

    “La violenza di genere esprime il potere degli uomini sulle donne e contribuisce a preservarlo. Anche se pochi uomini sono espressamente violenti, la loro violenza ha un effetto intimidatorio generale, per cui induce le donne a sottomettersi agli uomini. In vario grado: dalla sottomissione per paura nei confronti degli uomini peggiori alla sottomissione per gratitudine nei confronti degli uomini migliori.”
    Secondo questa teoria:” persino il marito, il padre, il figlio più amorevole e gentile trae beneficio dallo stupro(o dal “femminicidio ndr) della donna che ama. Nessuna ideologia che muove accuse così spietate agli uomini come classe può medicare alcuna ferita. Può solo, come contropartita, generare ostilità.”(Wendy McElroy).
    Per Massimo Lizzi gli uomini violenti si sacrificherebbe altruisticamente, rischiando il linciaggio e la galera, per il bene degli altri uomini!!!. Pochi gli esecutori di violenze, a vantaggio degli altri uomini.

    “Il Ku Klu Klan era una minoranza. Pochi bianchi erano violenti. Ma la loro violenza contribuiva a intimidire tutti i neri e a predisporli alla sottomissione nei confronti di tutti i bianchi. La violenza razziale era espressione e funzione di una gerarchia razziale. A vantaggio di tutti i bianchi, a scapito di tutti i neri”, l’analogia tra le razze e tra i sessi è fuori luogo.
    La differenza sessuale origina tutte le altre differenze: razziali, religiose, economiche.
    Tra ciò che origina e ciò che è originato, non vi può essere né alcuna analogia, né alcun parallelismo. I neri lavoravano per proteggere i bianchi dai pericoli e dai lavori pesanti, gli uomini hanno lavorato e lavorano per proteggere le donne dai lavori pericolosi e pesanti.
    La speranza di vita dei neri era ed è inferiore a quella dei bianchi, la speranza di vita femminile era ed è superiore a quella maschile.
    Hai mai sentito di un bianco che si è suicidato per aver ucciso un nero in quanto nero?. Il ca. 30% dei “femminicidi” sono seguiti dai suicidi degli autori del delitto.

    “Il modus operandi più comune nell’approcciarsi alla violenza di genere è infatti la colpevolizzazione della vittima:” è vero, ma quando la vittima è un uomo.
    Ogni “maschicidio” viene prontamente giustificato dai comportamenti della vittima: “l’ho ucciso perché era un bruto”, i “maschicidi” vengono considerati come legittima difesa.
    Ogni comportamento femminile che sia moralmente censurabile o penalmente rilevante, viene imputato ad altro.

    “Una donna potrebbe avere altrettante ragioni per aggredire il suo partner maschio, eppure a subire violenza sono principalmente le donne”, da dove deriva questa superiorità morale femminile, non viene mai spiegato. Forse le donne sono state educate a rispettare gli uomini, o forse deriva dal fatto di avere l’utero.

    “E’ strano che Adiantum ignori che il nostro ordinamento già da tempo si preoccupa dei reati commessi contro gli ebrei in quanto ebrei o gli stranieri in quanto stranieri…”, è vero, ma a quale donna colpevole di “maschicidio” sarà applicata l’aggravante di genere?.
    Se un nero mi uccidesse in quanto bianco, anche a lui sarà applicata l’aggravante razziale.

    “Le false accuse di violenza sessuale o domestica non sono un fenomeno dilagante come sostiene Adiantum – anzi si verifica piuttosto raramente che le accuse presentate da una donna si rivelino false. Questo è quello che sostengono tutti gli studi condotti sull’argomento”,
    anche in questo caso è vero che non esiste un fenomeno dilagante delle false accuse, perché le false accuse vengono cestinate e dunque non compaiono nelle statistiche ufficiali.
    “«Il modo di procedere segue un copione altrettanto violento quanto la presunta violenza denunciata: intanto si mandi in galera l’accusato, lo si dà in pasto all’opinione pubblica, poi si vedrà se è davvero colpe­vole. Sembra quasi che il giudi­ce debba fare ammenda di un atavico senso di colpa, per il quale la nostra civiltà non avrebbe sufficientemente pro­tetto, nella sua storia millena­ria, donne e bambini. Insom­ma, meglio credere sempre a un bambino o a una donna: se sono bugiardi poi si vedrà.» (Stefano Zecchi: Il Giornale)
    Il reato di calunnia nei casi di divorzio( e non solo) è stato di fatto depenalizzato.

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