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politicamente corretto

4 gennaio 2013

Quante volte abbiamo sentito questa frase? Ce lo continuano a dire…

Precisiamo una cosa prima, non e per essere radical chic, o essere appunto politicamente corretto, ma il razzismo è una cosa non stupida, ma stupidissima..

Il razzismo e di quanto sia stupido lo vedo ogni giorno, lavorando con questi extracomunitari, anche a contatto vicino, e stranamente esiste lo stronzo ed esiste la brava persona ne più,ne meno degli italiani, e come è giusto che sia lo stronzo deve pagare fino all’ espatrio, la brava persona resta  nella società a lavorare onestamente, mi sembra di essere rimasto nella logica delle cose… purtroppo nella politica, c’è una politica che ,in quanto extracomunitario hai ragione, altra politica che, in quanto extracomunitario sei un assassino ed un poco di buono, se vogliamo fa pari e patta con il femminismo …

Questo articolo e i commenti che arrivano da “no alla violenza sulle donne( quello vero) ” fanno parte della prima parte della politica

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/448893_malo_picchia_moglie_e_suocerie_rapisce_il_figlio_arrestato/?refresh_ce

avvenuto vicino a me tra l’altro, infatti quello è il giornale locale della mia città

Commenti del gruppo facebook

chissà come mai la foto dell’uomo la mettono quasi solo quando si tratta di uno straniero.

Come se ci fosse un propaganda politica dietro e quindi gli fa eco l’admin del gruppo

Scusa xxxxxx, ma se ci fosse onestà e vero disprezzo della violenza, la foto si metterebbe o sempre o mai. Strumentalizzare la violenza sulle donne per aizzare linciaggi contro gli stranieri legittima la violenza commessa dagli italiani. Noi non ci stiamo!

Ed eccolo il problema, potrebbero accusarle di essere razziste, sessiste quanto vuoi (il gruppo in questo dalla sua denominazione ,sprizza sessismo da tutti i pori ) ,ma mai razziste, in fondo loro sono di sinistra, quindi va bene scagliarsi contro gli uomini, ma sia mai contro lo straniero…

precisiamo pure qui, ho sempre odiato, nei vari articoli e servizi che mettessero la nazionalità del colpevole, credo che serva solo a colpevolizzare tutta una etnia o una razza ,come fa il femminismo dal resto, in questo caso ,non è importante la nazionalità, ma il sesso di appartenenza 

Ho sempre detto, e su questo caparexa mi è fido alleato 😀 che il femminismo è il leghismo di genere…

Ma scagliarsi contro gli uomini è cosa buona e giusta, non contro gli stranieri se no si fa brutta figura…

Peccato che, i procedimenti e aggressività e la paura sono le stesse ,sia che uno abbia la camicia verde o chi come le nostre femministe,fanno tanto le comuniste.. qualcosa mi sfugge…

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  1. Caparexa permalink
    4 gennaio 2013 15:05

    Hai perfettamente ragione su tutto Mauro.
    Ovvio che anche io disprezzi totalmente il razzismo, e le politiche di criminalizzazione degli stranieri, ma anche quella politica del “siccome sei straniero hai ragione”.
    Gli stronzi, i violenti, le brutte persone sono sia italiane che straniere, come la brava gente sta da ambo le parti.
    Inoltre pure io ho notato che si tende a specificare la nazionalità dell’aggressore.
    Francamente io me ne sbatto di quale sia l’etnia del presunto violento… per me tale va condannato ugualmente, sia esso autoctono o extracomunitario.
    La violenza non ha colore…
    NE SESSO.
    E sul secondo punto le “false comuniste” (come direbbe mio padre) non paiono molto d’accordo (nonostante, come ho già detto parecchie volte, il femminismo centra con la sinistra come i cavoli a merenda).
    Sembra evidente che le femministe utilizzino sugli uomini la stessa logica che i leghisti applicano sugli stranieri… sei più colpevole o meno in base alla tua biologia. Cambiano i bersagli ti tali idee discriminanti, non cambia però la succo del discorso.
    Come per un leghista uno straniero che ruba è più grave di un italiano che commette tale atto, per una femminista un uomo che uccide una donna (e ripeto: ATTO GRAVE CHE VA PUNITO) è molto più grave di una donna che uccide un uomo.
    Basti pensare alla (doverosa) indignazione contro coloro che giustificano l’omicidio della moglie da parte del marito, ma tale senso di rabbia scompare a parti invertite.
    Anzi, ho sentito più di una volta femministe (anche nella vita reale, pure in famiglia) tentare di giustificare il delitto commesso da una donna (spesso con un “la picchiava” “scommetto che aveva un buon motivo” “l’ha ucciso forse per non essere uccisa”).
    Trasformano la carnefice in vittima e la vittima in carnefice.
    Quindi, se è una donna ad aggredire, un buon motivo aveva.

    C. Camerani (criminologa): “Quando l’aggressore è uomo ci si preoccupa della vittima femminile; quando è la donna ad essere violenta se ne cercano le cause”

    Ed ecco, che si arriva alla medesima criminalizzazione (e conseguenti leggi repressive) sui maschi che è arrivata, ai bui tempi della massima diffusione del leghismo, contro lo straniero.
    Si può certamente dire che i più grandi sonni dell’intelletto si sono verificati proprio quando le persone venivano giudicate in base alla biologia (razza etc.).
    Questi stili di pensiero portarono a domini repressivi in passato… eppure la gente mai si accorge che si stanno ricommettendo gli stessi errori della storia. Essa non ci insegna mai niente. Siamo sempre sull’orlo delle barbarie, che il popolume rincoglionito dai poteri forti, media, ideologie, prende come “cosa buona e giusta”.

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