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da un altra visuale

11 ottobre 2012

Abbiamo molto parlato di femminicidi e violenza ,abbiamo sempre discusso che ,essere uomini non è una colpa ,come vogliono far passare molti siti femministi , una voce fuori dal coro ,o meglio tenta di far portare l’attenzione anche sull’altro versante è sicuramente FEMMINISMO A SUD con questo post

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/10/07/quella-violenza-che-non-si-puo-nemmeno-raccontare/

riassumendo ,tratta la storia di un ragazzo che subisce violenza dalla compagna

All’inizio ,questo post mi aveva dato fastidio ,non sicuramente per la storia ,ma per un mio errore (adesso so che è cosi ) credevo che fosse una presa in giro come dire “poveri ometti maltrattati ”

il tutto da questa icona che riportava ad un post “la badante virtuale”

Invece ,con mi a gradita sorpresa .il racconto viene ancora tirato in ballo ,il motivo è un commento dato da zero violenza alle donne

http://www.zeroviolenzadonne.it/index.php?option=com_content&view=article&id=21702%3Aquella-violenza-che-non-si-puo-nemmeno-raccontare&catid=43&Itemid=84

La storia è la stessa , però un commento “si lamenta” di questa “visualità” che ha la storia in questione

No dai pure qua !!!!!!!
A quando un bel racconto di un Israeliano preso a sassate da un Palestinese?
In fondo la violenza è violenza no?
Da qualsiasi parte arrivi no?
Ma che vi prende a tutte?

praticamente ,in parole spicce ,qui si parla solo di violenza sulle donne ,le altre violenze sono irrilevanti ,ne viene fuori una bella discussione ancora su femminismo a sud

Molti i commenti  a dire che la violenza è violenza e ,come tale ,va combattuta …. Come dire che non importa il genere di appartenenza ,una donna può essere cattiva come e peggio di un uomo ,come viceversa

Inutile dire che questo  E’ IL MIO PENSIERO 

Alcuni commenti però .sono fuori dal coro e pensano ancora che ,la violenza sulle donne sia meritevole di una via preferenziale a qualsiasi altra forma di violenza ,quasi che queste siano  appunto IRRILEVANTI  alcuni esempi

non si può spostare il problema. sono due cose scisse. è un discorso che non tiene ma che piace tanto fare in questo paese il “…ah ma mica solo io guarda quello che fa” “ah ma c’è chi fa peggio” “ah si è vero ma però”…In Italia hanno ucciso 98 donne dall’inizio dell’anno. l’hanno fatto ex mariti compagni amanti ecc. punto. il resto è altro. e mischiare questi discorsi è estremamente pericoloso. si toglie legittimità alle narrazioni per affermare che infondo succede da una parte dall’altra..ma che c’entra?? purtroppo c’è una situazione sociale, storica, antropologica che evidenzia che non è la stessa cosa. porcodio. non è la stessa cosa. in termini di percentuali, casi, fatti, ecc. ecc. ma perché dobbiamo parlare di entrambe insieme? sono due cose diverse. la violenza degli uomini contro le donne è sistemica. è questo che insegna il femminismo.

C’e anche la bestemmia ,va beh uomo o donna che sia ,ci sono i maleducati e i non (e chi parla non è certo un frequentatore di chiese anzi) ,ma questo commento fa capire che ,se un uomo viene maltrattato ,non è poi cosi importante a cospetto di molte donne che subiscono lo stesso trattamento ,ma ha una colpa ,quello di NON ESSERE NATO DONNA  commento sessista senza se e senza ma  ….si prende le sue percosse e che stia anche zitto (come tanti uomini fanno) 

gli risponde femminismo a sud

io non capisco perchè sentirsi minacciate da una storia di un ragazzo che sta dicendo cosa ha vissuto lui. cosa c’entra con il mischiare? dove si è mischiato? è una storia che parla di Daniele. pericoloso parlarne? pericoloso per chi? e in che senso non è la stessa cosa? è un uomo che ha subito violenza domestica e l’ha subita da una donna. il femminismo insegna a ignorare la violenza che subiscono le persone? e che femminismo è? perchè quello che pratico io insegna cose diverse.

commento che approvo in toto

posso essere d’accordo in linea di principio, ma non capisco una frase: “tanto da dover paragonare gli uomini agli israeliani. gli uomini non sono forse persone?”. e gli israeliani no invece? sono persone anche loro, ma complici (non sempre, non tutti) e molti (molti no) anche autori di una violenza inaudita verso un popolo. e gli uomini (non tutti, non sempre) sono autori di una violenza verso le donne che è più diffusa (quanti uomini uccisi da donne dall’inizio dell’anno?), più capillare, più addiritrtura ritenuta “normale” di quella delle donne sugli uomini. non tutte le violenze sono considerate crimini contro l’umanità (a torto o a ragione) e per lo più i precedenti riguardano una particolare condizione della vittima (etnia, religione, nazionalità, razza). il genere non mi sembra quindi un pericoloso precedente, men che meno l’orientamento sessuale (una persecuzione, deportazione o simili di omosessuali in quanto tali meriterebbe un capitolo a parte o sarebbe da derubricare semplicemente a “violenza”?). che poi tutte le violenze meritino di essere raccontate è fuor di dubbio, ma che ci siano violenze così macroscopiche e così diffuse da non poter essere in alcun modo paragonate al loro “reciproco” per me è vero.

Forse i numero di morti (cosa che trovo di cattivo gusto) è minore ,ma ci sono tante violenze che gli uomini subiscono ,non da ultime anche quelle psicologiche  (ma sfigato a voi non dice nulla?) ,ma anche questo commento qui dice che ,insomma ,gli uomini non si devono lamentare

gli risponde ancora femminismo a sud

non credo si volesse dire quello. si immaginava una situazione di guerra in cui se muore un nemico, un’occupante che ti punta un fucile addosso, si considera quasi una vittima collaterale o per legittima difesa. così la questione sembra sia stata posta. ma l’israeliano di per se’ ovvio che è una persona. e comunque quel commento è assurdo e ora capisco perché il ragazzo che racconta la storia parla di omertà. se la prima omertà gli deriva proprio da chi dovrebbe capire cosa significa subire violenza non ha speranze. 😦

commento che ancora condivido in toto …

 Credo che abbia molta importanza il contesto in cui si affrontano gli argomenti, e il modo di farlo.
Stefania, lettrice di un portale che si chiama zeroviolenzadonne, e che tra le questioni principali tratta la violenza di genere, si ritrova in home la narrazione nuda (senza premesse, senza riflessioni a margine) di uno scenario in cui è la donna a commettere violenza sul partner.
La scelta di parlare di violenza o di qualsiasi altra cosa degna di attenzione (compresi episodi di violenza delle donne sugli uomini) in un contesto ben specifico dovrebbe essere accompagnata da una premessa, da un accompagnamento alla lettura: vi raccontiamo questo perché crediamo che…. (e questo spazio avrebbe dovuto riempirlo FaS, o Zeroviolenzadonne quando rilancia il post), altrimenti genera quantomeno confusione, perplessità.
Cosa vuoi dimostrare? Che le donne possono essere violente? E chi l’ha mai negato. In Italia esiste il disconoscimento della violenza maschile sulle donne in verità (vedi linguaggio dei media, assenza di osservatori e statistiche ufficiali, tagli e chiusure dei centri antiviolenza, ecc.), così come esiste il giustificazionismo e la legittimazione sociale di tale violenza.
Quale obiettivo ti poni pubblicando un estratto di questo tipo? Io vorrei capire.
Perché se il portale si fosse chiamato zeroviolenza il commento di Stefania non l’avrei minimamente condiviso. Ma in questo caso lo comprendo invece: insomma, sarebbe un po’ come andare su uno di quei siti che informano sui trattamenti a cui sono sottoposti gli animali destinati al macello, e poi trovi la storia della muta di randagi che hanno sbranato un bambino. Si percepisce una volontà di compensazione o di livellamento dei fenomeni (violenza di genere e violenza delle donne sugli uomini) che necessiterebbe di un discorso più ampio e articolato. Altrimenti il rischio è di suscitare tanti pensieri simili a quelli che ha avuto Stefania.
Un altro esempio, un poco più idoneo (il primo ha qualche falla logica, ma era tanto per far capire…): un sito di antirazzismo dove si riflette sulla violenza di stampo razzista pubblica la storia di un ragazzo di colore che massacra un bianco. Prima cosa che mi chiedo: l’ha ammazzato perché bianco? E allora forse ci può anche stare, un po’ stretto ma ci sta… L’ha ammazzato per motivi svincolati dalla questione del razzismo? Vorrei a questo punto capire perché l’hanno pubblicato proprio lì, in quel luogo.

Anche questo commento  vuole etichettare tra buoni e cattivi e l’esempio del razzismo CHE NON CONDIVIDO PER NIENTE  ne è la prova

Perchè il razzismo è solo ad una via o sono ad un colore ,che sia più praticato dalla razza bianca ,non vuol dire che non esista anche l’inverso ,come detto proprio nel post mio precedente dire “negro di merda ” è uguale a dire “bianco di merda” sempre razzismo è!!!

!non sono molto d’accordo. se zeroviolenzadonne pubblica in home, come è successo, di una aggressione subita da una trans, da un gay o da una lesbica ci si porrebbe la stessa questione? Credo di no. Dunque l’unico genere rispetto al quale non ci può essere ascolto per una narrazione sulla violenza è quello maschile? E perchè mai? Perché bisogna dire che sono violenti tout court? Perché è off topic? Perché siamo fuori tema? Perché ci sono quelli che disconoscono la violenza sulle donne e dunque anche noi disconosciamo la violenza sugli uomini? La storia non nega la violenza sulle donne, non è caricata di sessismo e non credo metta in dubbio alcunchè e se non è un sito che si occupa di violenza sulle donne a occuparsene mentre c’è chi ti dice che nessuno gli crede e che subisce una omertà indicibile, allora chi lo deve fare?

E in ogni caso non condivido proprio il ragionamento che fa Stefania. lei non dice quello che dici tu. lei dice una cosa diversa. lei paragona l’uomo ad un colono israeliano e dunque stabilisce che di quella violenza non bisogna occuparsene perchè abbiamo a che fare con un aggressore. ha già stabilito che lui è colpevole per motivi precisi e che lei è innocente al pari di un palestinese. questo è fanatismo.

questi due commenti sono di femminismo a sud e sono completamente d’accordo

ma si magari è un caso, comunque davvero va bene così, se pensate che violenza femminile e maschile possano stare sullo stesso piano pensatelo. per me non è così..

Della serie ,si alla parità ,ma solo quando ci fa comodo …..

poi ci sono altri commenti ,vi do il link e se ,volete leggeteli …

http://www.facebook.com/FemminismoaSud?fref=ts

Finisco con una mia considerazione  ,si parla della tanta agognata parità ….però nascono gruppi

Zero violenza sulle donne

no alla violenza sulle donne

Appena saputo….. http://www.noino.org/index.php?id=135 gruppo di uomini contro la violenza sulle donne e molti altri gruppi che parlano esclusivamente della violenza sulle donne  ,il rischio di tutto questo ?

Secondo una mia opinione è di banalizzare tutte quelle forme di violenza che escono dal recinto e che non meritano attenzione ..ma basta fare un esempio se a posto di Davide ci fosse stata Maria ,i commenti sarebbero stati veramente differenti e di diverso tenore ,senza che non mancherebbe mai il famoso “mi vergogno del mio genere” in questi commenti (e anche negli altri ) una frase del genere non è mai saltata fuori ,ma si è tentato non di minimizzare ,ma di “ghettizzare” la violenza  …

Per me ,ragionando in questo modo, la parità è lontana anni luce

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  1. Leonardo permalink
    11 ottobre 2012 22:32

    Un vero incubo quello raccontato. Purtroppo un uomo per arrivare a capire di non avere colpe e ribellarsi, deve subire; l’uomo desidera avere una compagna, difenderla, non capisce il loro odio antimaschile costituzionale (lei è più piccola di lui, gli si lanciava addosso, lo colpiva).

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