Ancora sui vagoni rosa
Tutto parte da questo episodio di cronaca
Non l’ho seguito molto ,ma sembra che, siano stati effettuati due stupri (uno ,per fortuna, non andato a buon fine) nel tratto ferroviario tra Varese e Milano, tanto che, la petizione per avere un vagone “rosa” (praticamente ci possono salire solo le donne) ha preso molte firme in poche ore
Mi viene in mente un paio di considerazioni che non riguarda il discorso dello stupro, quello riguarda le autorità competenti e loro dovranno giudicare
Ho letto molti commenti sul fatto del vagone sarebbe “discriminatorio” e che si farebbero molti passi indietro ,tanto da ricordare società di matrice islamica, ma non è che sia stato il tanto decantato femminismo che ,in nome della parità, abbia creato un clima tra uomini e donne di “tensione” tanto che le donne credono che, in un mondo senza uomini, sarebbe un mondo migliore?
La seconda considerazione e che,anche in questo caso, la differenza sessuale tra uomini e donne e senbilmente marcata
Quando si organizza una festa qual è la prima domanda che fanno i ragazzi (lo scrivo proprio papale papale) se c’è figa
Mi si dirà che è lo stesso anche dall’altra parte, può anche essere, ma la differenza è che le donne cercano sempre una serata tra donne, tra gli uomini non è la stessa cosa, se si ritrovano tra uomini non è “ricercato” ma perchè ,come succede spesso alcune donne gli danno buca e magari l’unica donna presenta ha già il fidanzato al seguito (mi è successo più di una volta)
Quindi, in conclusione, i vagoni rosa non devono poi dare tanto “stupore” ,parlando per andare contro la violenza sulle donne (sempre fregadonsene su quella sugli uomini) e altre cosuccie politicamente corrette il vagone rosa è la logica conclusione
Quando (ciclicamente) fanno capolino queste proposte di apartheid MM/FF cerco d’immaginare la spiegazione al quesito posto da un bambino: “Papà, perchè non possiamo salire?”
Pensi forse che mancheranno padri che ripeteranno la pappardella femminista al figlio?
Il mio sentimento va ai bambini/ragazzi ed al loro disagio, al senso di colpa muto e sordo che pian piano si sta installando nel loro animo, nel contesto della battaglia sessuale in atto in tutto l’occidente.
Le spiegazioni degli adulti, collaborazionisti o meno, possono tutt’al più attenuare o acuire quei sentimenti…ma non risolverli.
Poiché il problema è la loro continua ed ininterrotta esposizione a questo micidiale attacco verso l’insieme di cui sanno di far parte (il maschile, gli uomini).
E sullo sfondo la sempre più urgente e richiesta “educazione sentimentale a partire dalla scuola”.
Noi sappiamo bene di che tipo di educazione si tratterà.
E da chi verrà operata…